Yendry Fiorentino, da X Factor ai Materianera e Crozza: ‘Grazie a lui imparo tante cose’
Yendy Fiorentino è la voce dei Materianera, ma il grande pubblico la conosce di più, probabilmente, per essere stata una delle protagoniste di X Factor 6 dove si fece notare per la potenza della sua voce. La cantante, quindi, fu messa sotto contratto con la Sony, ma poco dopo quel contratto fu sciolto, per volontà della Fiorentino perché, come spiega a Fanpage.it, ‘la Sony aveva semplicemente fatto un contratto a me in quanto concorrente di X Factor, non a me in quanto Yendry Fiorentino'. La sua carriera, comunque, è proseguita e oggi, oltre a essere presenza fissa nel programma di La7 ‘Crozza nel Paese delle Meraviglie‘, ha pubblicato un ep ‘spaziale' intitolato ‘Supernova' che ha un suono che mescola l'elettronica alle sonorità black della cantante (che forma la band assieme a Davide “Enphy” Cuccu dei Bluebeaters e al produttore Alain Diamond.
Ciao Yendry, partiamo dai Materianera, il tuo ultimo progetto musicale. Un progetto che guarda più alle sonorità che in Italia si è soliti identificare come underground che il mainstream che pure hai sfiorato. Come nasce il progetto?
Il progetto nasce per caso. Io, Davide e Alain (i Materianera) ci siamo conosciuti nel 2014 grazie al fratello di Alain e, quasi da subito, abbiamo iniziato a lavorare insieme partendo da alcune mie registrazioni vocali che avevo sul telefono. Qualche mese dopo abbiamo deciso di fondare i Materianera progetto nel quale abbiamo convogliato le nostre idee e intuizioni musicali anche se non è stato né immediato né semplice c’era bisogno di conoscersi meglio.
C’è molta elettronica, un suono, si direbbe, internazionale (anche se l’Italia con l’elettronica non se la cava male), che ha nella tua voce fattore importante che gli dà un tocco soul. Parlaci della tua/vostra ricerca musicale e quale direzione volete dare al progetto.
Siamo tre artisti ed apparteniamo a mondi musicali molto diversi. Io sono la parte più Black, Davide suona nei Bluebeaters, ma è appassionato di musica elettronica e Alain fa deep-house. Questa diversità non può che essere una cosa positiva! Il nostro sound si modella su molteplici influenze. L’EP nasce da un bisogno di esprimere e condividere ciò che abbiamo creato insieme in studio. L'obiettivo è di fare la musica che ci piace… ora stiamo cercando di farla arrivare a più persone possibili, ma in termini di direzione musicale non ci siamo mai posti dei veri e propri limiti o obiettivi. Anche adesso che stiamo lavorando per creare nuovi brani ci stiamo muovendo seguendo i nostri istinti.
Un progetto che è pieno di riferimenti cosmici, partendo dal nome e passando per i titoli delle canzoni, dal sole alla polvere cosmica e arrivando alla Supernova del singolo. Come mai?
Sono stata io a dirigere l’EP verso questa direzione. Da qualche anno mi appassiona l’argomento e sto leggendo libri e ascoltando conferenze a riguardo. “Supernova”; ad esempio, rappresenta la morte di una stella (il collasso più precisamente), che però può portare alla rinascita di un nuovo astro. Nella canzone, la supernova rappresenta metaforicamente l'esplosione di emozioni in una storia d’amore che sta per finire e potrebbe poi, chissà, ricominciare! L’idea iniziale era quella di portare l’ascoltatore in una dimensione diversa da quella reale. Anche se molti non pensano a questi aspetti, per me è importantissimo avere un’idea di ciò che circonda il nostro pianeta, per viverci bene.
Con il gruppo hai deciso di partire con calma, con un ep e non direttamente con un vero e proprio album. Un modo per sondare il terreno o cosa?
Realizzare un vero e proprio album, oltre al lato economico, richiede più confidenza tra i membri di un gruppo e di solito è meglio se l’album è preceduto da qualche altro lavoro. Oltretutto avevamo la fretta di tirare fuori qualcosa di nostro che fosse un “assaggio” di ciò che facciamo in studio, giusto per vedere la reazione degli altri, per iniziare a fare dei live e definire meglio gli equilibri all’interno del gruppo. Quindi sì, è anche un modo per sondare il terreno e siamo soddisfatti del riscontro positivo che abbiamo ottenuto fino ad ora!
Senti, hai spiegato che il contratto con la Sony l’hai strappato perché non c’era comunione d’intenti. Un album del genere sarebbe stato impossibile? Cosa volevano da te?
Non so proprio dire se un album del genere sarebbe stato possibile con loro, non conosco bene il loro modo di lavorare. So per certo che il contratto con la Sony è stato una conseguenza del programma televisivo. Le Major hanno sempre dei vincoli, ma la Sony aveva semplicemente fatto un contratto a me in quanto concorrente di X Factor, non a me in quanto Yendry Fiorentino. Tutto qui.
Qual è il ricordo migliore che porti con te del talent e soprattutto, qual è l’insegnamento maggiore? Con Elio sei rimasta in contatto?
Con Elio e Tafuri (il mio vocal coach nel programma) sono rimasta in contatto, sì. Ora però ci si sente sempre meno anche perché le loro vite sono sempre piene di impegni.
E l’avventura con Crozza, invece, come è arrivata?
Anche l’avventura con Crozza è arrivata all’improvviso. Mi hanno chiamata a fare il provino mentre stavo iniziando a lavorare con Alain e Davide all’EP. A parte lo spostamento Milano-Torino ogni settimana, che mi pesa un po’, l’ambiente è tranquillo anche se si lavora un sacco. Il cast è composto da persone molto giovani quindi si è creato un bel gruppo,tra ballerini e coristi! Crozza è molto preciso e facciamo un sacco di prove per questo! Il bello di questo programma è che richiede versatilità e si imparano tantissime cose…
A 20 anni hai partecipato a un talent arrivando in finale, sei salita sul palco di Sanremo come corista di Dolcenera, hai pubblicato l’album che volevi e sei la voce musicale di un programma importante. Raccontaci cosa ti aspetti e qual è il tuo sogno maggiore.
Sogno viaggi e musica… ogni tipo di musica immaginabile! Sono molto curiosa e tendo ad assorbire in fretta… mi piace bazzicare in ambienti dove posso imparare cose nuove che arricchiscono la mia musica. Ho in programma di vivere all’estero per un periodo della mia vita. Amo viaggiare, imparare lingue diverse e conoscere culture e stili di vita diversi dai miei! L’esperienza è il bagaglio più bello che ci sia. Io sono solo all’inizio della mia carriera… devo ancora imparare molte cose! Mi piacerebbe, tra qualche anno, cantare su un grande palco. Lavorerò sodo perché questo accada :)
Ho letto che ascolti le cose più varie, ci dici tre artisti che hanno influenzato il lavoro con i Materianera e tre che hanno influenzate te nella vita?
Sto ascoltando molti cantanti uomini ultimamente… quello che ammiro e ascolto di più è Frank Ocean, un ragazzo californiano che scrive per molti big e fa della musica pazzesca. Un altro che amo e che ho visto in concerto qualche mese fa è Benjamin Clementine. Lui mi fa piangere. Come modello di cantante al femminile, invece, sono una super fan di Beyoncè. Nonostante non ascolti più la sua musica, la ammiro molto come donna… credo sia una delle voci più belle degli ultimi vent’anni. Amo la voce di James Blake e tutti i suoi lavori. Ascolto molto FKA Twigs, che pur essendo impegnativa da ascoltare, è un’artista a 360 gradi. L’ho vista in concerto a Milano la scorsa primavera e mi ha stupito il suo modo di stare sul palco, non me l’aspettavo. Le influenze di Materianera vanno da James Blake, FKA Twigs a Bonobo, Massive Attack e Groove Armada.