Wilco e Kurt Vile sono i primi nomi di ‘Ferrara sotto le stelle’
I grandi festival estivi cominciano a sparare i primi nomi dei rispettivi cartelloni. Questa volta tocca a Ferrara sotto le stelle, una delle rassegne più interessanti e seguite del panorama nazionale, in grado di portare da 21 anni a questa parte. E anche quest'anno l'inizio è col botto, dal momento che in Piazza Castello arriva una delle band americane più attese dell'anno, i Wilco, i quali per l'occasione saranno accompagnati da Kurt Vile. Insomma, due piccioni al prezzo di uno, con due degli artisti più importanti di questi ultimi anni, i quali calcheranno un palco che negli ultimi anni ha visto protagonisti band come Bob Dylan, Paul Weller, Arctic Monkeys, Pj Harvey, Sigur Rós, The National e Jesus & Mary Chain, tra gli altri.
Il ritorno dei Wilco
E la band di Jeff Tweedy tornerà a Ferrara a 6 anni dall'ultima esibizione: era il 2010 quando i Wilco furono tra gli headliner della rassegna in un anno che li vide affiancati a gruppi come Pixies e Babyshambles. La band americana è sicuramente uno dei capisaldi della musica rock di questi ultimi album, grazie ad album come ‘Yankee Hotel Foxtrot', ‘A Ghost Is Born', ‘Sky Blue Sky', ‘The Whole Love' e l'ultimo ‘Star Wars', uscito improvvisamente nel luglio del 2015. Anche Tweedy (gli altri membri sono: John Stirratt, Glenn Kotche, Nels Cline, Patrick Sansone, Mikael Jorgensen), quindi, ha voluto puntare sull'effetto sorpresa pubblicando senza preavviso e in free download per un periodo il nuovo album che descrisse come ‘uno scatto di gioia: una divertente sorpresa' e considerato uno degli album migliori dell'anno. I Wilco, poi, saranno anche protagonisti il 12 novembre 2016 al Fabrique di Milano.
Le atmosfere intime di Vile
E se si parla di migliori album del 2015, spesso si trova anche l'ultimo di Kurt Vile, il songwriter americano uscito lo scorso anno con ‘b’lieve i’m goin down', seguito del fortunato ‘Wakin on a Pretty Daze' (che era già il suo quinto disco), che sarà sul palco con i The Violators. Un album introspettivo, questo suo sesto, che guarda agli anni '70, e torna ad atmosfere più scure come hanno notato varie testate che hanno recensito questo lavoro. Tra i fan di Vile, poi, c'è anche Kim Gordon (Sonic Youth) che di lui ha detto: ‘Kurt è una leggenda in sé; un ragazzo/uomo con la voce di un’anima antica in un’era digitale dove tutto diventa tutt’altro. Ecco perché questo disco focalizzato, brillantemente chiaro e apparentemente schietto è una boccata di aria fresca'.
