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White Stripes, è ufficiale: si sono sciolti

Lo scioglimento, riferiscono Jack e Meg White, non è dovuto a divergenze artistiche ma “soprattutto per preservare ciò che è bello e speciale, e permettere che rimanga così”.
A cura di Biagio Chiariello
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Una delle migliori rock band americane degli ultimi tempi non c'è più. In una dichiarazione sul loro sito web ieri, mercoledì 2 febbraio, i White Stripes hanno annunciato la loro rottura. Lo scioglimento, riferiscono Jack e Meg White, non è dovuto a divergenze artistiche ma "soprattutto per preservare ciò che è bello e speciale, e permettere che rimanga così".

C'era stata incertezza sul futuro della band per diversi anni. Il loro tour a sostegno del loro ultimo album in studio, Icky Thump, del 2007, fu annullato (a causa di problemi di ansia di Meg, è stato spiegato). Eppure due anni dopo i White Stripes hanno pubblicato l'album dal vivo e il docu-film Under the Great Northern Lights, cronaca del loro tour in Candada nel 2007. Di recente sono poi circolate alcune voci sul fatto che Meg e Jack erano in procinto di iniziare a lavorare su un nuovo album. Così non sarà: "Sia Jack che Meg si augurano che questa decisione non sia presa con dolore dai loro fans, ma che venga vista come un'azione positiva mossa dal rispetto per l'arte e la musica che la band ha creato", implora il comunicato che campeggia su Whitestripes.com

Ma la tristezza è inevitabile. La dichiarazione di scioglimento della band si conclude con queste parole: "Da oggi i The White Stripes non appartengono più a Meg e Jack. I The White Stripes appartengono a voi, e potete farne tutto quello che volete. La bellezza dell’arte e della musica è che può durare per sempre, se la gente lo desidera. Grazie per aver condiviso questa esperienza. Il vostro contributo non sarà mai perduto di e noi siamo veramente grati ".

Dopo il debutto nel 1999 con l'album omonimo, Jack e Meg iniziano a far discutere per il loro rapporto di parentela. Secondo alcune voci i due sono in realtà fratello e sorella. Durante le interviste indossano abiti esclusivamente rossi e bianchi. Tutti motivi che contribuiscono a dare loro maggior visibilità, così come al loro secondo album De Stijl (2000). E' solo nel 2001 però che guadagnano l'accesso nel mainstream  con Fell in Love With a Girl, un brano che li confonde agli allora più noti The Strokes, The Hives e The Vines come parte di una nuova rinascita del garage rock. Ma gli Stripes non erano nuovi arrivati. Il brano viene incluso in White Blood Cells, il loro terzo album, col quale la band definisce più chiaramente il proprio stile, fatto di una miscela di garage e blues elettrico.

Il duo raggiunge il picco nel 2003 con Elephant, che permette alla band di espandere il proprio sound senza perdere quell'immediatezza dei primi anni. Il disco include Seven Nation Army, sicuramente il più grande successo dei White Stripes in Italia, grazie al noto riff reiterato durante i Mondiali di Calcio del 2006 dai tifosi della nostra nazionale campione del mondo in Germania. I White Stripes ottengono l'affermazione definitiva. Get Behind Me Satan e Icky Thump, i due successivi album, saranno meno essenziali, ma li spingono ulteriormente allo status di superstar.

La band è diventata meno attiva negli ultimi anni – e dopo l'ultima tournée nel 2007 – con Jack impegnato con vari progetti paralleli (i Raconteurs, i Dead Weather), incentrati sulla sua etichetta Third Man Records. Il polistrumentista è inoltre diventato una sorta di padrino per alcune star veterane della musica country americane: Loretta Lynn e la regina del rockabilly Wanda Jackson.

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