Vasco Rossi confessa: “Ho pensato al suicidio”
E' tutto pronto per il ritorno di Vasco Rossi negli stadi, per i concerti di Torino e Bologna. E' tutto pronto per l'evento che lo rivedrà di nuovo insieme ai suoi fan, quelli che gli hanno dato la forza di superare il momento più difficile della carriera, quando il batterio killer gli ha causato quella maledetta infezione polmonare. Una brutta gatta da pelare per il rocker di Zocca che, in quei giorni, ha pensato addirittura al suicidio per togliersi di mezzo una volta su tutte quel "batterio del c..", come lo chiama lui. E' stato l'amore che i fan gli riversano che gli ha dato la forza di continuare a lottare. Come racconta nell'edizione odierna de Il Mattino, la sua vita è stata praticamente un inferno:
Sono stato vittima dello stafilococco aureo, qualcuno la chiama "malattia del secolo". Il batterio vive sulla pelle, ma se ti entra in circolo nel sangue, a causa di un taglio o altro può fare danni enormi, com'è successo a Johnnie Walker, quello del whisky, che c'è morto. Il batterio mi ha causato un'endocardite, un'infiammazione del tessuto che riveste le valvole del cuore: sono vivo per miracolo.
Vasco voleva smettere di fare concerti, perché si sentiva male, di cattivo umore e credeva di non poter mai più riuscire a tornare come prima.
Mi sentivo stanco di tutto, volevo decostruire l'idolo degli stadi e rivalutare il Vasco cantautore. Ho pensato persino al suicidio, ma penso che una cosa del genere possa capitare a chi, come me, vive una malattia dura di cui non riesca a vedere l'epilogo. Ne sono uscito con la pazienza, con l'affetto di mia moglie e di mio figlio e dei miei fan. Ora guardo nelle persone, aspetti che prima mi sfuggivano, da questo punto di vista sono un uomo nuovo.
Sulla scomparsa di Little Tony, e quelle di un mese fa di Enzo Jannacci e Franco Califano, Vasco Rossi ammette di essere rimasto un po' turbato. Proprio il cantante recentemente scomparso disse che senza di lui e senza Adriano Celentano, non ci sarebbero stati Vasco Rossi e gli altri rocker d'Italia.
Effettivamente ricordo che a 12 anni cantavo la sua ”Riderai” e mi commuovevo. Anche la scomparsa di Jannacci mi ha turbato molto: Enzo è stato uno dei più grandi e probabilmente senza la sua ”Quelli che” non ci sarebbe stata nemmeno la mia ”Siamo solo noi".