Vasco ritorna: “Dite che sono malato? Vi prendo a bastonate!”
Chi l'avrebbe detto che Vasco Rossi sarebbe apparso all'Accademia Teatro della Scala di Milano per consegnare borse di studio a tre fortunatissime ballerine e sette stage estivi per altrettante giovani promesse. Eh, già, direbbe il Komandante, il rocker di Zocca è ancora qua, in barba alle chiacchiere e alle civette che, tra i social network e le bufale in rete, lo volevano morto nel giro di un mese, o massimo due. Vasco e la nuova sinergia con il Teatro della Scala, mentre domani slitta ufficialmente per lo sciopero della CGIL, la prima del balletto in quattro atti con le sue canzoni riarrangiate. Proprio pochi giorni fa, un'anteprima de L'altra metà del cielo pubblicata in rete a sorpresa per tutti i suoi fan ha fatto gridare al capolavoro, ma non si andrà in scena prima del primo aprile.
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E tra un siparietto e l'altro, Vasco prende la parola con forza per chiarire una volta per tutte che il suo stato di salute è buono. Certo, forse non proprio in forma come ai tempi di Fegato, fegato, spappolato ma ad ogni modo non c'è da preoccuparsi se ogni tanto il Kom ha bisogno dei suoi tempi e dei suoi spazi. E dopo 60 primavere, sono reazioni anche comprensibili.
C’è in giro la voce che sono malato ma io sono in convalescenza, non malattia, i medici mi hanno detto che ci vorrà un anno per rimettermi perfettamente ma questa è convalescenza. Se leggo ancora la parola ’malattia' vi prendo a bastonate. Ma mi capite o no quando parlo? Convalescenza: C.O. N. V…. La malattia è un’altra cosa.
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Qualcuno nota che ha ripreso a fumare, consegna i premi e fa il discorso con una sigaretta spenta tra le mani, soltanto dopo ci si rende conto che è quella elettronica e che quindi sta rispettando gli "ordini" del medico. La sua portavoce Tania Sachs è sempre lì ad intuire quale sarà il prossimo passo del suo assistito. Si gode un duetto danzato sulle musiche di Satie, realizzato da due allievi dell'ottavo anno, lui si commuove, poi un'ultima uscita sulla questione dello sciopero
Rispetto le motivazioni dello sciopero, anche se non parlo mai di politica. La politica la si fa, mica se ne parla al bar, però mi dispiace per mia madre che non avrà la soddisfazione di vedermi in smoking. Aspettatevi cose strabilianti, resterete stupefatti.
Vasco è un fiume in piena per quello che è l'inizio di un nuovo ciclo, la contaminazione con la musica classica è qualcosa che era impensabile, soltanto fino a pochi mesi fa. Noi aspettiamo con ansia di guardare qualcosa che si preannuncia già una "memorabilia".