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Un voto per Sanremo – le pagelle di big e ospiti internazionali

Al Festival è la volta dei duetti internazionali su cover di canzoni italiane diventate famose nel mondo. Naturalmente mettiamo i voti anche a queste esibizioni, con un occhio attento alle performance canore e di stile sia degli artisti nostrani che di quelli internazionali.
A cura di Veronica Valli
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Un voto per Sanremo - Le pagelle dei big e degli ospiti internazionali

In occasione della terza serata, il Festival di Sanremo si è fatto internazionale. I Big in gara si sono esibiti in coppia con colleghi stranieri interpretando brani italiani che hanno riscosso successo sia in casa che all’estero. Puntuali arrivano i voti, sia a come i cantanti hanno fatto loro queste hit, sia a cosa hanno indossato, con un occhio attento, ça va sans dire, anche ai loro compagni nel duetto.

Nina Zilli con Skye dei Morcheeba in “Never Never Never”

Voto Canzone: 7

La Zilli e Skye rifanno “Grande Grande Grande”, un successo che fu di Mina. La cantano bene, Skye è brava e la sua voce si compenetra bene con quella della Zilli. Nulla da eccepire.

Voto Look: 5

Malvestitismi in coppia. Non le ho capite molto. La Zilli sembrava avvolta nella carta di un ferrero rocher, meglio il vestito di Skye anche se indossava delle scarpe dal tacco troppo alto che le impedivano movimenti fluidi, da evitare assolutamente.

Samuele Bersani con Goran Bregovic in “ My Sweet Romagna”

Voto Canzone: 6

Immaginavo che Bersani avrebbe cantato “Romagna mia” ma non ha dato il meglio di sé. Meglio Bregovic in ogni caso, per questo diamo loro la sufficienza.

Voto look: 7

Non hanno strafatto, bene tutti e due.

Dolcenera con Professor Green in “My life is mine”

Voto Canzone: 6

Dolcenera decide di cimentarsi con quello che è un noto pezzo di Vasco Rossi, ossia “Vita Spericolata”. Lei grida, il rapper Professor Green fa giustamente delle rime e ne viene fuori un pezzo carino ma che non convince del tutto.

Voto Look: 4

Lui non è un rapper cafone con catenazze e pantaloni sotto al sedere, ha un completo elegante. Il 4 va tutto a lei che ha indossato un abito che è per metà sacchetto della spazzatura (credo che in realtà volesse essere una gonna nera di latex un po’ fetish), metà top di seta di quelli che indossa mia nonna sotto i cardigan. Tremendo.

Pierdavide Carone e Lucio Dalla con Mads Langer in “Anima e Core”

Voto Canzone: 3

Perché dico io, perché? Che senso ha cantare una canzone in dialetto napoletano se non si è in grado di farlo? E’ come darsi la zappa sui piedi. Sono certa che Napolitano sia stato tentato dal fare un appello in favore della difesa della musica napoletana.

Voto Look: 8

Carini e sobri tutti e tre, Carone deve aver letto i miei consigli. Poi lui e Langer facevano anche le stesse mossette. Adorabili.

Irene Fornaciari con Brian May in  “I who have Nothing”

Voto Canzone: 8

Colpo di coda della Fornaciari che tira fuori l’amico di papà Brian May che non  sbaglia un colpo. Bravi.

Voto Look: 6

La sufficienza perché lei è sempre vestita maluccio ma lui è inappuntabile, un vecchio grande rocker.

Emma con Gary Go in “If Paradise is half as nice”

Voto Canzone: 7

Non malissimo, ripropongono un pezzo non facile in maniera abbastanza orecchiabile. Lui è molto bravo ma anche lei da il meglio di sé.

Voto Look: 4

Fossi in Emma avrei evitato la camicetta trasparente ma per il resto andava bene, il 4 è per Gary Go che era vestito in puro stile becchino. Una nota di colore poteva anche infilarcela in quel completo tristemente desueto e  nero.

Matia Bazar con Al Jarreau in  “Speak softly Love”

Voto Canzone: 8

Scelta azzeccatissima sia per la canzone che per il compagno. Davvero bravi tutti, uno dei momenti musicali migliori del festival.

Voto Look: 8

Finalmente Silvia Mezzanotte sfoggia un bell’abito che non la penalizza. Gli altri del gruppo sempre eleganti, Jarreau compreso.

Noemi con Sarah Jane Morris in “To feel in love”

Voto Canzone: 8

Scelta audace, perché la canzone è “Amarsi un po’” del duo Battisti-Mogol.  Però Noemi e Sarah la interpretano bene, le loro voci insieme suonano a meraviglia e insomma, ne escono sicuramente bene.

Voto Look: 3

Peggio che andar di notte. La Morris sembra vestita da strega, il che sarebbe anche simpatico se fosse il 31 ottobre. Noemi sembra invece Jim Carrey che fa l’Enigmista in Batman (assist @Barbie Xanax).

Francesco Renga con Sergio Dalma in “El Mundo”

Voto Canzone: 6

La voce di Renga non mi fa impazzire, invece Dalma è davvero bravo, d’altronde quella è farina del suo sacco, come si suol dire. Non va oltre la sufficienza causa Renga.

Voto Look: 7

Semplici ed elganti anche loro, niente da aggiungere.

Arisa con Josè Feliciano in “Que Serà”

Voto Canzone: 7

Arisa e Feliciano sfornano un duetto molto bello, perfetto per la canzone. Arisa canta quasi meglio questa che la canzone con cui sta gareggiando.

Voto Look: 4

Lui era vestito in modo sobrio e appropriato ma lei con quel vestitino bianco che le si appendeva sulla pancia ed aveva anche una lunghezza strana… proprio no. Arisa, abbiamo capito che vuoi fare la ganza ma questa non è la strada giusta.

 

Chiara Civello con Shaggy in “You don’t have to say you love me”

Voto Canzone: 4

Una coppia che francamente non ho capito. Le loro voci e interpretazioni del brano cozzavano continuamente. Perché la Civello avrà scelto di duettare con Shaggy? Per fare la gggiovane?

Voto Look: 7

Il vestito di lei era molto bello, ha finalmente fatto la scelta giusta. Ma lui? Come era combinato? Sembrava indossasse un pigiama comprato coi saldi saldissimi da Tezenis (battuta fregata da Twitter, ndr).

Gigi D’Alessio e Loredana Bertè e Macy Gray con “Flame”

Voto Canzone: 5

La Bertè avrà pensato di buttarsi sul sicuro rifacendo un successo della compianta sorella Mia Martini (Flame è “Almeno tu nell’universo”). Peccato non abbia fatto i conti con Gigi D’Alessio. Una canzone rovinata. Povera Macy Gray era meglio se si presentavano con Gigione.

Voto Look: 4

Nessuno dei tre è noto per essere un fashionista. Immaginate che cosa potevano essere tutti e tre insieme. Qualcuno dica alla Bertè che non può indossare né le cuissardes, né le calze parigine.

Eugenio Finardi con Noa in  “Surrender”

Voto Canzone: 9

La prova che una persona non napoletana può cantare una canzone in questo difficile dialetto a  patto che lo studi. Magistrali.

Voto Look: 7

Lei è molto bella e sarebbe stata anche molto elegante se la gonna dell’abito non fosse stata di tulle trasparente a far intravedere un’ulteriore gonna al ginocchio nera. Peccato. Lui solito look alla Peter Gabriel che conosciamo. Nel complesso non sono malissimo.

Marlene Kuntz con Patti Smith in “The world became the world”

Voto Canzone: 10

Una canzone splendida, ossia “Impressioni di Settembre” della PFM, che i Marlene Kuntz avevano già riproposto e che arricchiscono notevolmente con una delle signore del rock, Patti Smith. Splendidi. Dopo Patti ha cantato anche “Because the night”, una delle sue canzoni più famose e l’Ariston è diventato per tre minuti un arena.

Voto Look: 8

I Marlene sempre rock-noir, Patti invece sale sul palco vestita da uomo che con tutte le recenti scosciature è una cosa davvero ma davvero originale. Bellissimi.

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