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Un voto per Sanremo – Le pagelle dei giovani

Dopo i vip, non potevano mancare i giovani. Poiché loro sono il nostro futuro, vanno educati sin da subito e quindi ecco le pagelle per i brani e naturalmente per lo stile, che è importantissimo, soprattutto all’inizio della propria carriera.
A cura di Veronica Valli
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Un voto per Sanremo - Le pagelle dei giovani
Nella seconda serata del Festival di Sanremo, oltre ai “big” si sono esibiti anche i giovani in gara. Siccome si presuppone che loro siano il nostro futuro, per dirla col guru del fashion Enzo Miccio, è necessario dare loro qualche dritta in modo che crescano bene. Le pagelle sono quindi dedicate tutte alle nuove leve, di cui analizzeremo i brani e naturalmente lo stile.

Giordana Angi – Incognita Poesia

Voto canzone: 4

Lei dice di averla composta in pochissimo tempo ma forse è giovane per capire che in realtà non è così facile scrivere un pezzo buono in dieci minuti, non basta un maglione a righe per fare Kurt Cobain. Molto banale, peccato perché non ha una brutta voce.

Voto Look: 6

Giordana, anche se molto giovane, si presenta con un look aggressive con tanto di stivaletto nero in pelle alla Loredana Bertè (!), unica nota stonata: la palandrana a righe che aveva al posto della maglia, brutto escamotage per nascondere una linea forse non proprio perfetta. Un sei di incoraggiamento.

Alessandro Casillo – E’ vero

Voto canzone: 3

Lui è la risposta italiana alla domanda che nessuno aveva posto, ossia avere un Justin Bieber de noartri. La canzone è un pezzo pop sentito e risentito ma d’altronde lui è un fuoriuscito da “Io Canto”, quindi non ci si poteva aspettare troppo.

Voto Look: 2

Ciuffone che fa provincia (e lo fa amare dalle ragazzine), giacca con finiture paillettate, maglietta della salute troppo grande o comunque slabbrata, jeans a mo’ di rapper del 2002, enormi scarpe da basket finto sporche; in una parola: terribile. Pare in realtà che tutto quello che abbia indossato era griffatissimo e trendy ma è chiaro che anche vestirsi con duemila euro addosso non salva dal ridicolo.

Celeste Gaia – Carlo

Voto canzone: 5

La canzone è ridicola ma merita il 5 perché il malefico ritornello “Carlo, Carlo, vorrei ti chiamassi Carlo” entra in testa e non esce più, quindi sicuramente avrà una certa fortuna. Il pezzo è costruito su misura sulla voce di Celeste, che comunque non è granché.

Voto look: 5

Anche lei come Giordana Angi sbaglia la parte superiore della mise. Aveva dei pantaloncini carini ma invernali (infondo siamo a febbraio) e sopra ci ha abbinato una canottierina color corallo un po’ misera, oltre che estiva. Bisogna far caso a cosa ci si mette addosso!

Io ho sempre voglia – Incredibile

Voto canzone: 6

Questa band esce da Area Sanremo, in più era già abbastanza nota nel panorama della musica indie, quindi ci si aspettava forse qualcosa di più. Pezzo orecchiabile e sicuramente adatto al contesto ma non va oltre alla sufficienza.

Voto Look: 7

Tutti i ragazzi hanno un look che si confà alla loro condizione di giovane band emergente e un po’ alternativa. Meglio così, almeno non fanno i fighetti o non si spacciano per quello che non sono.

Erica Mou – Nella vasca da bagno del tempo

Voto canzone: 6

La ragazza che voleva diventare vecchia. Brano carino, senza pretese, anche questo molto orecchiabile. Ha una voce carina, molto fresca, il potenziale c’è tutto e magari in futuro farà di meglio. Sempre se supererà tutto questo. Sei di incoraggiamento.

Voto Look: 5

Un jeans e una maglietta, davvero niente di che. Sarebbe anche stata bene se la maglietta non fosse stata un po’ slabbrata e larga ma pazienza, migliorerà. Trucco acqua e sapone e capelli serici e sciolti sulle spalle; potrebbe sicuramente osare di più.

Bidiel – Sono un errore

Voto canzone: 7

Brano non male, peccato che il mood rock non paghi a Sanremo. I Bidiel sembrano essere una band non male e probabilmente faranno strada, nonostante Sanremo.

Voto Look: 6

Anche per loro, look da gruppo indie senza pretese. E’ sempre meglio tenersi su un profilo basso.

Giulia Anania – La mail che non ti ho scritto

Voto canzone: 4

Canzone triste e altrettanto tristemente interpretata. Secondo me la gente non apprezza gli espedienti tecnologici tipo “mail” al posto di “lettera”. Bocciata.

Voto Look: 2

Tesoro mio, ho capito che uno deve sentirsi a suo agio ma presentarsi sul palco dell’Ariston con jeans e maglietta bianca fa ultima arrivata più che ragazza della porta accanto. Ci si può vestire semplici e comodi anche senza risultare ordinari. Pensaci!

Marco Guazzone – Guasto

Voto canzone: 6

“Guasto” è un bel titolo e il pezzo in questione è passabile. Guazzone ha dalla sua un certo talento espressivo, il che rende l’esibizione gradevole anche se non memorabile. Per il momento va bene.

Voto Look: 5

Il ragazzo è carino e sa di esserlo e spesso sfoggia giacche particolari e jeans. La scelta però di una giacca paillettata è stata un azzardo troppo genere Moira Orfei, sarebbe stato meglio qualcosa di diverso. Capisco cercare di spiccare ma così è troppo!

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