Ucciso Kevin Fret, trapper gay portoricano: Bad Banny e Residente chiedono stop alle violenza

La morte di Kevin Fret, trapper portoricano, il primo a dichiarare la sua omosessualità, ha scatenato non poche ripercussioni sull'Isola che ha dato i natali a due dei progetti latini più famosi al mondo, Bad Banny e Residente dei Calle 13 che hanno chiesto un incontro col Presidente per poter parlare con lui della violenza dilagante nel paese. Stando a Rolling Stone Usa che cita il giornale locale El Vocero, il trapper era sulla sua Yamaha alle 5.30 del mattino quando è stato ucciso a colpi di pistola che lo hanno raggiunto al fianco e alla testa e stando alle cronache la Polizia sospetterebbe l'omicidio per estorsione, ma non è esclusa la possibilità di un crimine d'odio, dovuto, appunto, alla sua omosessualità.
Un cuore grandissimo: il comunicato del manager
In un comunicato diramato subito dopo l'uccisione del 24enne, il suo manager lo ricordava così: "Kevin era un animo artistico, un sognatore dal cuore enorme, la sua passione era la musica e aveva ancora molto da dare. Questa violenza deve finire qua, non ci sono parole per descrivere i nostri sentimenti e il dolore che ci causa sapere che una persona con così tanti sogni ci ha lasciati. Dobbiamo essere tutti uniti in questi momenti difficili e chiedere pace per la nostra amatissima Porto Rico".
Chi era Kevin Fret
Il cantante era una delle promesse dell'isola e pochi mesi fa si era fatto notare con la canzone "Soy Asi" e in un vecchia intervista aveva spiegato che il suo obiettivo, come artista latino gay era quello di segnare la differenza in questo gioco e aprire le porte ad altri artisti nella comunità LGBTQ. Stando alle cronache americane, Fret cercava anche col suo aspetto di battersi per uscire dagli stereotipi e per questo fu anche bersaglio di un dissing, "Intocable" e anche quella fu l'occasione per Fret di accusare i colleghi della loro omofobia chiedendogli di smetterla di usare la comunità gay come bersaglio, nei loro testi.
La richiesta di Bad Banny e Residente
Quello del cantante era il 24° omicidio a Porto Rico in meno di due settimane e si parla, ormai, di crisi di violenza, un'escalation che non ha lasciato indifferenti due degli artisti più noti del paese, proprio Bad Bunny e Residente che qualche giorno fa si sono piazzati fuori la residenza del Governatore di San Juan per discutere della violenza: "Siamo qui per parlare a Ricky della violenza a Puerto Rico" avevano scritto i due su Instagram prima di essere ricevuti nell'ufficio del Governatore.