Tributo a Mario Musella, decine di artisti ricordano il soulman napoletano
Le emozioni riverberano il ricordo con molta più forza. E’ questa la sensazione che si ha dopo aver assistito al concerto organizzato per Mario Musella da Franco Del Prete, batterista degli Showmen e amico fraterno della voce storica della band, morto prematuramente nel 1979 per delle complicanze epatiche.
A 30 anni da quella data, sul palco della Casa della Musica di Fuorigrotta sono saliti tantissimi artisti, compagni di viaggio, amici, ma non solo, tutti a ricordare il soulman napoletano e le sue canzoni fatte di melodia, beat e rhythm and blues.
Enzo Gragnaniello, Sal Da Vinci, Fabrizio e Aurelio Fierro jr, Tony Esposito, Mario Insenga e Daniele Sanzone degli ‘A ’67, Luca Sepe, Pietra Montecorvino, Gennaro Chiummariello e la Mario Musella Band, lo stesso Del Prete con il nuovo progetto Sud Express e una band creata per l’occasione.
E ancora Enzo Gambardella, I ragazzi della Tribù, Monica Sarnelli, Lino Vairetti degli Osanna e Daniele Sepe, Il Giardino dei Semplici, Ciccio Merolla, tutti a cantare e suonare le canzoni di Mario Musella e degli Showman (1966-1970), ma anche quelle del periodo da solista del vocione originario di Piscinola. Da “Mi sei entrata nel cuore” a “Confessione”, da “Tu sei bella come sei” a “Come pioveva”, da “Non si può leggere nel cuore” a “Voglio restare da solo” all’immancabile “Un’ora sola ti vorrei”, cover vincente dell’edizione 1968 di Cantagiro e cantata in coro da tutti gli artisti come chiusura della kermesse.
Emozioni, energia, groove, commozione e amarcord rimbalzavano dal palco alla platea, specie tra quegli ex ragazzi presenti in un pubblico composto però anche da giovani che non guardano certo alle date delle copertine degli album o alle mode per appassionarsi a un genere musicale o a un gruppo. La forza degli Shwomen, precursori di quel fenomeno cultural-musicale denominato Neapolitan Power che poi sfornò artisti come Pino Daniele, è stata ed è ancora oggi proprio questa: assorbire per primi sonorità internazionali in un panorama musicale italiano ancora troppo fermo su sé stesso.
Un dato, questo, che arricchisce di maggiore nostalgia il ricordo per un uomo ed un’artista rimasto nei cuori di chi l’ha conosciuto nella vita reale o solo sui vecchi vinili. Unica nota stonata della serata, l’assenza di James Senese, compagno di viaggio negli Showmen e amico fraterno di Mario Musella, il quale sarà sempre ricordato come una delle voci più potenti del panorama musicale degli anni ’60-‘70.
Alessandro Fedele