Tra cinema, tour e Giappone, Arisa non si ferma un attimo: “E questa estate torno al Sud”
Cantante, doppiatrice, attrice, giudice, insomma Arisa è un'artista poliedrica, attualmente impegnata nella parte finale del suo "Voce tour 2017", ma ancora più impegnata nei prossimi mesi, tra l'uscita di Cattivissimo Me 2, dove dà ancora una volta la voce a Lucy, il tour estivo che, promette, toccherà anche il Sud, il cammeo per il film di Max Croci con Ambra Angiolini “La verità, vi spiego, sull’amore” in cui canta anche “Ho perso il mio amore”, brano incluso nella colonna sonora, fino al concerto in Giappone dove, notizia di oggi, si esibirà per il concerto in apertura della serata di Gala di "Italia, Amore Mio!" del 19 maggio e in due successivi appuntamenti live nella piazza di Roppongi Hills a Tokyo. I prossimi appuntamenti, però la vedranno impegnata il 23 marzo al Teatro Colosseo di Torino, il 25 al Teatro Pro Loco di Borgosesia (VC) e il 27 marzo al Teatro Linear Ciak di Milano.
Siamo alle battute finali del tour, cosa succederà in queste prossime tappe? Hai sorprese per la tappa finale di Milano?
Non so cosa succederà perché ogni volta accadono cose diverse, considerando che il pubblico è gran parte dello spettacolo, molto dipende dal livello di interazione che avremo, ma so che sarà bellissimo. La particolarità è intrinseca nel concerto, c'è della buona musica… ma poi se te lo dico che sorpresa è!
Annunciando la prima parte del tour ti scusasti con il Sud, visto che ti sei fermata a Roma. Sai già se i tuoi fan sotto la Capitale potranno vederti live nella parte estiva?
Certo, quest'estate ripartiremo e faremo tutti i posti in cui non siamo stati, al Sud, cercando, però, posti di grande convivialità, dove la gente può stare bene all'aperto e godersi la musica.
Senti, è un periodo impegnatissimo per te, proviamo a fare un po’ il punto? Cominciamo da “Ho perso il mio amore” la canzone che hai scritto per la colonna sonora di “La verità, vi spiego, sull’amore”. Una canzone di cui hai detto: “Mi spezza in due il cuore. L'ho registrato nel 2015, e mi ricordo come fosse ieri che non riuscivo a cantare ‘forse a forza di dire comunque', scoppiavo sempre a piangere”. Raccontaci come è nata.
Questa canzone nasce da interminabili chiacchierate con Cheope, Federica Abbate e Giuseppe Anastasi, che oltre ad essere autori incredibili sono miei amici, da sempre. Un giorno Federica mi ha detto che avevano scritto questa canzone per me, me l'hanno fatta ascoltare, l'ho incisa poco dopo ed è rimasta lì, nell'attesa che ci fosse l'occasione giusta per farla uscire. Quando poi Guglielmo Marchetti [il produttore del film, ndr] mi ha chiesto se volessi dare un pezzo per la colonna sonora, ho letto la sceneggiature e ho pensato che fosse calzante.
Quali sono le canzoni che ti fanno emozionare? Qual è la tua che ti fa maggiormente questo effetto?
Dipende dai periodi, non ci sono canzoni che mi fanno emozionare sempre, diciamo che come tutte le cose quando ci entri a contatto per la prima volta ti danno uno shock un po' diverso. Adoro "Lascerò" che è una canzone di "Guardando il cielo", ad esempio, e la stessa "Guardando il cielo" è una canzone che mi ha fatto piangere la prima volta che l'ho sentita, l'ho tenuta nel cassetto per 4 anni e mi ha dato tantissimo a livello di speranza verso il futuro. "Ho perso il mio amore" è una canzone che veramente mi squarcia, perché è di una semplicità, ma allo stesso tempo di un'intensità, incredibile.
Mi piace l'idea che tieni le canzoni là, ferme anche anni, in attesa del momento giusto…
Ma sì, perché le mie canzoni possono essere state scritte negli anni '30 e potrebbero essere riscritte nel 2090, hanno una caratteristica di attualità perenne e non le dico perché le scrivo io, come ben sai, ma la caratteristica che mi interessa è che sia una canzone che rimanga per sempre.
Il prossimo maggio, invece, sarai in Giappone per il concerto d'apertura della serata di Gala di "Italia amore mio!" (lo scorso anno l'ospite fu Zucchero, ndr). Che feedback hai dal pubblico giapponese?
Diciamo che la comunità orientale mi ama, ci sono streaming utilizzati solo in Cina e Giappone che dicono che mi ascoltano molto.
Hai lasciato la Warner dopo anni: cosa succederà quando riuscirai a fermarti un attimo?
In realtà io non mi fermo, per ora, prenderò delle vacanze nel mentre e comunque sto aspettando di firmare con un'altra etichetta discografica di cui per adesso non posso dire il nome.
Parliamo della tua Basilicata: c’è un orgoglio enorme nei successi dei suoi figli e i successi di un lucano sono quelli dell’intera regione. Mi dici cosa ti ha dato quella terra?
La Basilicata me la porto sempre nel cuore, è la mia essenza, soprattutto nella sua parte più selvaggia. Sono molto grata al popolo lucano, perché mi sostiene tantissimo, è stato bello tornare a Capodanno anche perché ho potuto farlo nella piazza dove facevo filone [ride, ndr]. È stato bellissimo, i lucani sono un popolo speciale.
Sei popolare, stimata, hai vinto Sanremo, della poliedricità abbiamo detto: ecco, qual è il prossimo obiettivo da raggiungere?
I miei obiettivi da raggiungere sono principalmente personali: la stabilità, farmi una famiglia… Poi l'artisticità, il lavoro, sono cose che vengono man mano.