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Tornano in tour CSI: Angela Baraldi sostituisce Lindo Ferretti

Minitour per i CSI che tornano a suonare dopo 15 anni e senza Giovanni Lindo Ferretti, storica voce del gruppo che sarà sostituita da Angela Baraldi.
A cura di Francesco Raiola
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Tornano i CSI a circa 15 anni di distanza dall'ultima volta che hanno suonato assieme. Lo fa il gruppo storico, con una sola eccezione, ovvero Giovanni Lindo Ferretti, anima di quel gruppo, di quello che lo precedette (CCCP) e l'evoluzione dei PGR. Un gruppo seminale per il mondo del rock italiano di cui proprio in questi giorni sarà ripubblicati in vinile la discografia, dopo l'anticipazione crowdfunding attuata dalla Tannen Records con Musicraiser.

Giorgio Canali, Francesco Magnelli, Gianni Maroccolo e Massimo Zamboni, con Angela Baraldi (già collaboratrice di Zamboni, con cui è uscito l'album “Un'infinita compressione precede lo scoppio” ad aprile) alla voce, saranno protagonisti di un tour – in cui suoneranno i vecchi successi del gruppo – che per ora consta di 5 date: 5 settembre a Frascati (Frammenti Festival), il 12 a Reggio Emilia per Festa del PD, il 21 Milano (Peschiera Arci Bitte), il 12 ottobre a Marghera(VE) al Rivolta e il 14 dicembre all'Auditorium Flog di Firenze.

Intanto Gianni Maroccolo, nell'annunciare il minitour, ha pubblicato sulla propria pagina Facebook questo status

"Ritrovarsi sullo stesso palco, dopo una quindicina d'anni. Un concerto, poche date uniche, assieme. Ci sono ottime motivazioni forti, per farlo. Scriveranno alcuni: ‘Ex-CSI', ‘Reunion', scriveranno altri. Pazienza. Occorrerebbe maggior fantasia nel valutare, ma va bene così", ha dichiarato al proposito Zamboni: "Sembra impossibile ritrovarsi, nell'Italia di oggi, dove tutto induce a perdersi, a rinchiudersi in storie private – che possono anche essere languorose e di soddisfazione – ma sempre più soltanto personali. E sempre più difficile è pronunciare una parola facile: ‘Noi'. Noi, ci siamo. Senza nostalgie di futuro, senza progetto costituito, senza smanie, ci siamo perché è bello esserci, e giusto. Abbiamo assistito a un degrado esasperante del nostro Paese, in questi quindici anni; ognuno di noi a suo modo ha dato una forma pubblica, condivisa, al malessere che governa tutti. Ciò che non doveva accadere, accade quotidianamente, in forma progressiva e asfissiante. ‘Nessuna garanzia per nessuno', dicevamo in una nostra canzone, "Buon anno ragazzi", ricordate? Quello che sembrava impensabile, ansia d'artisti, oggi è pratica giornaliera. Fragorose, pesanti, monolitiche, apocalittiche, le nostre canzoni segnalano ancora le paure e le premonizioni del nostro declino. Spegnere il video, uscire di casa, muoversi, vivere, sognare, ritrovarsi, guardarsi, esserci, noi, voi, è ancora una volta l'antidoto migliore".

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