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Tornano in Italia i Mashrou’ Leila, band simbolo della Primavera araba

Torna in Italia la band libanese Mashrou’ Leila, una delle espressioni più note della realtà pop rock del medio Oriente, simbolo della Primavera Araba e noti per i loro testi impegnati e una copertina sulla versione mediorientale di Rolling Stone.
A cura di Francesco Raiola
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mashrou–leila
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Al pubblico italiano il nome Mashrou' Leila probabilmente dirà poco. Da una parte a causa della loro nazionalità, libanese, e di conseguenza della lingua in cui si esprimono, un misto tra arabo e il dialetto locale – parlato in Siria, Palestina e in pochissimi altri posti -, dall'altra per la poca propensione alle sonorità indie italiane, figurarsi quelle in una lingua sconosciuta. La band libanese, però, è una delle più note in Medio Oriente dove mescolando testi politici all'amore tutto e ai diritti civili si sono conquistati una bella fetta di pubblico che man mano sta allargando anche in Europa, grazie anche all'interessamento di un'etichetta come la PIAS che ne ha ripubblicato l'ultimo album "Raasük".

I Mashrou' Leila sono nati nel 2008 a Beirut, capitale libanese, durante una notte di jam session di alcuni studenti di architettura e a quella notte si deve il loro nome che vuol dire sia "Progetto notturno" che "Progetto di Leila", dove Leila è uno dei nomi femminili più comuni del Paese. La band mescola sonorità folk rock e pop, con influenze classiche che però sono da base ad un sound internazionale che difficilmente li caratterizzerebbe con la classica etichetta "World" con cui ormai si indicano i progetti che non sono americani o europei. La band ha fatto il pieno in Italia il mese scorso quando sono stati protagonisti di un minitour e stasera tornano nel nostro Pese per suonare a Napoli, a Piazza del Gesù (a partire dalle 21.30) in occasione delle serate conclusive del Forum delle Culture. È un'occasione da non perdere per chi non ha mai potuti vederli dal vivo e anche per chi non li ha mai ascoltati.

Pubblicizzati come la band della Rivoluzione araba, per il ruolo che la loro musica ha giocato per i ragazzi protagonisti di quel momento storico, la band non disdegna approcciare temi politici – sono molto critici anche nei confronti della politica libanese – oltre a quelli civili. Nel 2012 fece molto scalpore in Medio Oriente la decisione dei Mashrou' Leila di boicottare un concerto dei Red Hot Chili Peppers, di cui avrebbero dovuto essere la band d'apertura del concerto di Beirut, a causa di un concerto tenuto precedentemente dalla band americana a Tel Aviv. C'è chi scrisse che quel rifiuto, indipendentemente dalla giustezza o meno del comportamento – i giudizi furono svariati e contrapposti – ne avrebbe compromesso la carriera. Nel 2014, però, sono stati scelti dalla versione mediorientale di Rolling Stone per la copertina, prima volta per una band araba.

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