“Torna a Surriento” remix, il tormentone brutto dell’estate 2013
Diciamocela tutta, in buona parte dei casi il fenomeno musicale estivo, quel coso amorfo definito tormentone (proprio perché tormenta, mica perché piace), ha un successo e risonanza direttamente proporzionali a quanto un ascoltatore possa vergognarsene al primo passaggio in radio. Il caldo, il crollo conseguente di ogni forza per la difesa del pensiero autonomo, creano un cedimento anomalo nei confronti del gusto del brutto che pare una scienza esatta che si presenta ad ogni ricorrere annuale del sesto mese dell'anno. A dire la verità quest'anno pareva ci fossimo salvati dall'aberrante prassi, o quantomeno ci si sentiva meno colpevoli, parendo tormentone quella favolosa operazione commerciale chiamata Get Lucky, ascoltata in ogni anfratto d'occidente. Ci si sentiva assolti perché, in fin dei conti, per quanto non fosse il meglio della loro produzione, la denominazione Daft Punk tutela il consumatore, lo illude di essere al sicuro come fosse d'origine controllata.
Tuttavia, all'inizio di questo mese, o chissà quanto prima, comincia a fare da sottofondo agli aperitivi, agli occhiali da sole che non servono più perché il sole è già tramontato ed ai servizi d'apertura di Studio Aperto, qualcosa che non è troppo lontano dalla definizione educata di autentica schifezza. Tutto comincia con mia madre che torna a casa dopo una serata danzante indignata, per un remix di "Torna a Surriento" che lei non trova le parole per definire lo sgomento. Degna di raccogliere l'eredità di Chihuahua e Asereje, Sexy People (The FIAT song), è una specie di canzone, un'accozzaglia di cose grottesche che è difficile riuscire a immaginarsele tutte quante insieme. Per fare il video sono bastati una yacht, una ragazza dal nome italico, un Charlie Sheen (sì, quello dei film demenziali), tante femmine e qualche smoking alla luce del sole, manco Mr. Wolfe di Pulp Fiction. A corredo una quantità indecifrabile di Fiat 500 che verrebbe voglia di fare quattro chiacchiere con Marchionne per dirgli, in parole povere, che con sponsor del genere la Fiat in Italia la rinnegano pure i cassintegrati di Pomigliano.
Non è la prima volta che un classico della musica napoletana viene riutilizzato a scopo commerciale per un remix, era successo tre anni fa con l'iper nota "Tu vuo' fa' l'americano" di Renato Carosone e si può dire che dalle nostre parti non fosse stato un vero e proprio motivo di fierezza, tanto che in molti hanno provato a dimenticare l'onta di quei mesi. Adesso Pitbull e Arianna ci hanno regalato un'altra estate di vergogna, o scuorno,visto che si parla di Napoli. La vergogna non è perché loro due dovrebbero vergognarsi, anzi; ma perché ad oggi, dopo un paio di ascolti dagli effetti nauseabondi, pare che il tormentone abbia già sortito l'effetto desiderato: entrato in circolo l'impressione è che, per i tre mesi a venire, sarà impossibile non canticchiare, in religioso delirio, il motto "Torna a Surriento ssì, torna a Surriento, torna a Surriento ssì, torna a Surriento….". E ce ne pentiremo, ricordatevelo, ce ne pentiremo tutti.