Tiziano Ferro: “Sono un uomo di fede, ho trasformato i miei tormenti in creatività”
Il 9 settembre uscirà il nuovo singolo, La vita splendida, scritto con Dario Brunori e Dimartino che anticipa "Il mondo nostro", disco in uscita l'11 novembre. Tiziano Ferro in una lunga intervista al Rolling Stone ha parlato della sua profonda emozione per il grande ritorno sul palco. "Non canto dal vivo dal 2017, tornerò a farlo dopo sei anni. Che poi è successo anche per altri motivi". Nel 2022, quando i suoi colleghi artisti tornavano a cantare dal vivo, lui accoglieva in famiglia due bambini: "Volevo dedicarmi a loro" ha confessato il neo papà che lo scorso anno ha annunciato l'arrivo di Margherita e Andres nella vita sua e del marito Victor. Oggi prova le canzoni avanti i suoi figli che lo ascoltano e pensa già alla scaletta del suo tour dopo essersi ricaricato al concerto di Diana Ross all'Hollywood Bowl: "Io la guardavo e dicevo: cazzo, è così che si fa, il concerto è la scaletta. Con questa filosofia mi sono sentito forte, e mi è tornata la voglia di cantare dal vivo, anche se a volte mi dico: sarò in grado di fare un concerto adesso? Mi ricorderò come si fa? Non lo so, di sicuro avrò bisogno di calmanti da cavallo". Temeva che dopo tanti anni lontano si sarebbero dimenticati di lui, invece "oggi mi ritrovo con 330mila biglietti già venduti quando manca ancora un anno: quella è la cosa che mi dà una forza pazzesca".
"Questo disco l'ho scritto tutto da solo"
Gli anni senza musica live, quelli in cui il mondo intero ha lottato contro il Covid, non sono andati persi. "C’è stato lo choc iniziale, ovvio, ma io mi sono sentito subito in diritto di trasformare questo momento di impasse in un momento di creatività". Tiziano Ferro ha svelato che con la pandemia si è sentito "liberato".
Erano anni che non scrivevo da solo musica e testi di un disco intero. Questo mestiere, mi sono detto, è importante come quello del dottore: il dottore ti cura da malattie molto gravi, l’artista ti cura dai dolori, può prendere il tormento e trasformarlo in qualcosa di costruttivo. L’ho sentito come un obbligo: devi fare così, perché se no sei un fake.
L'album in uscita l'11 novembre, "Il mondo nostro", porta soltanto la sua firma, ad eccezione del primo singolo, "e sono orgoglioso di me perché ho vissuto uno dei momenti più creativi della mia vita dopo momenti di grande tormento". Ha parlato del percorso che ha intrapreso nel 2019 per diventare padre, ostacolato dall'arrivo del Covid-19: "Noi non abbiamo mollato, abbiamo lottato per avere questi bimbi – ha continuato commosso – E poi niente, è arrivata la bimba nel 2021, e poi il secondo nel 2022, di colpo ti guardi allo specchio e dici: ho scritto un disco, c’ho due figli… È tanta roba".
Com'è nato il singolo "La vita splendida"
Il primo singolo in uscita il 9 settembre si chiama La vita splendida, "una ballatona tizianesca in purezza e in bellezza, molto aperta, molto nuda. La canzone termina dicendo: io la voglio cantare questa vita, anche quando l’orchestra scompare. Vengo, dicevo, da anni di cose una più intensa dell’altra, ed è venuto fuori un disco brutalmente sincero" ha confessato l'artista di Latina che ha realizzato il brano con Brunori e Dimartino.
Io non conoscevo Dario, cioè lo conoscevo come artista, ma non ci eravamo mai incontrati. Esce il suo disco Cip e lo adoro, come già adoravo i precedenti. Allora vado su Instagram e vedo che, non so perché, non lo seguivo, mentre lui seguiva me. Vabbè inizio a seguirlo anch’io, e poi gli scrivo “Se non collaboriamo almeno una volta, giuro che ti meno”. Mi risponde “Facciamolo” e niente, dopo pochissimo eravamo a fare sessioni su Zoom, cominciavamo e dopo due ore stavamo ancora lì, il che ti dice tutto.
Insieme i due artisti hanno condiviso la gioia di diventare papà: "Mentre scrivevamo la canzone, io ho saputo che sarebbe arrivato il primo, e dopo due settimane anche Dario ha scoperto che aspettava un figlio. Più avanti ancora, ci hanno comunicato a pochi giorni di distanza che sarebbero state due bambine".
Dimartino è stato molto importante, ha raccontato ancora, "Bravo sulla parte armonica, è un pianista classico. Io sono un topliner, sono bravo nelle melodie. Suono il piano da quando avevo 6 anni ma ho un grande problema di deficit di attenzione e iperattività, alcune cose viaggiano velocissime, altre siedono su neuroni danneggiati e le dimentico". Ha spiegato di avere un problema con il pianoforte: nonostante lo studi da sempre, dimentica le successioni di accordi. "Lavorare con artisti come Dimartino mi aiuta ad evolvere, ad aprire le melodie. Sono autori giovani ma “alla vecchia”".
Il rapporto con gli artisti più giovani, da Ultimo a Madame
Tiziano Ferro "ha abbracciato la realtà che oggi è un artista classico" e così reputa "nipoti" i giovani cantautori.
Sento Ultimo molto spesso, e Thasup che mi ricorda i Sottotono degli anni ’90 per produzione e scrittura, e anche Rovazzi, che vabbè è più un regista, ma è un ragazzo molto intelligente, era qui la settimana scorsa. Sono tutti giovanissimi, il mese scorso ho incontrato i Måneskin che hanno 23 anni, sono felice per il loro successo. Con Madame ci siamo scritti spesso, anche lei è tenerissima con me.
Ha continuato con i complimenti per Rosalia, Lizzo, Marracash che "è il prodotto di un uomo che si è messo in gioco, che sta provando a uscire dalla scatola del rap".
Il dolore per la scomparsa di Raffaella Carrà
Il dolore per la morte di Raffaella Carrà per la quale ha scritto la canzone "Raffaella è mia" è stato forte. Tiziano Ferro ha raccontato di essere stato molto male:
Mi sono incazzato, ma era solo dolore. Raffaella anche con la morte ci ha dato una lezione: in un mondo in cui tutti capitalizzano su qualunque cosa lei è sparita, se n’è andata come una diva, senza entrare in quel girone infernale che è la comunicazione oggi. “Lascia stare chi ti punta il dito” vale in ogni accezione: se gli altri fanno tutti lo stesso errore, tu non lo fare. Pulisci casa tua, dove c’è un sacco di polvere, non guardare le case degli altri.
"Lascio stare chi mi punta sempre il dito"
Per finire, alcuni spoiler sul nuovo brano. In uno dei primi versi della canzone riporta "Lascia stare chi ti punta sempre il dito". Tiziano Ferro ha spiegato di aver sofferto, di essere stato ferito, ma non per questo ha smesso di avere fede e di credere alle persone. I dolori, i tormenti, ma poi, alla vita splendida, “ancora ci credi”, canta nel nuovo singolo.
Io sono sempre stato uno di fede, nel senso che proprio ci credo: nelle cose, nelle persone, e magari mi sbaglio pure. Ma mi sbaglio davvero solo quando non mi fido del mio istinto. Una cosa posso farla pure male, ma devo sentire di averla fatta come volevo io. Sono uno di fede perché sono convinto che, alla fine, un cambiamento ci sarà, tutto andrà bene. C’è un senso di autoconservazione in me che non muore mai, lo vedi? Non mi fermo mai, mi concedo un po’ di più anche quando è difficile. Io voglio che la mia vita sia la versione migliore della vita che posso avere.