Tiziano Ferro deluso per il ddl Zan: “Mi davano del fro*io, che dolore quegli applausi in Senato”
La "tagliola" che ha definitivamente affossato l'iter legislativo del Ddl Zan – la legge contro l’omotransfobia che era stata approvata alla Camera nel novembre del 2020 – ha scosso la galassia dell'attivismo LGBTQ+ italiano. La delusione ha toccato anche il mondo della musica, come dimostrato dal dispiacere palesato da Tiziano Ferro che, in una storia su Instagram, ha messo in mostra tutta la propria riluttanza per una parte di politica che non soltanto ha dimostrato una volta di più la propria indifferenza nei confronti dei diritti delle minoranze ma, non dovesse bastare, è riuscita addirittura a danzare sulla pelle di chi quella legge l'aspettava di 25 anni, prodigarsi in applausi e urla vergognose.
Tiziano Ferro: "Non pensavo che uno scroscio di applausi potesse essere così doloroso
"Io l'ho sempre saputo di non essere nessuno, sempre. Uno sfigato, uno che canta canzoni per depressi come lui, un frocio qualsiasi", ha scritto Tiziano Ferro, "Me l'hanno detto da quando sono nato. Me l'hanno urlato a pugni e sputi davanti a tutti i compagni di scuola, l'hanno insinuato per anni sui giornali, sottovoce per strada, mi hanno umiliato nelle canzoni, per passaparola col dito puntato, a voce alta e lo sguardo basso, con finta compassione e spietata inclemenza". La volgarità dei senatori e delle senatrici che, nella giornata di ieri, si sono sperticati le mani in applausi non può lasciare indifferente un artista come il cantautore di Latina, che ha aspettato addirittura trent'anni prima di dichiarare esplicitamente il proprio orientamento sessuale. Non a caso, nonostante tutte le delusioni accumulate negli anni, Ferro non pensava che "uno scroscio di applausi potesse essere così doloroso".
Il supporto di Tiziano Ferro alla comunità LGBTQ+
Ferro ha comunque invitato la comunità LGBTQ+ a non rinunciare alle proprie lotte, fornendo anche qualche consiglio per chi, dati gli sviluppi delle ultime ore, potesse dovessi trovarsi in una condizione di fragilità e necessitasse di un supporto. Il cantautore, che ha da poco festeggiato il ventennale di "Rosso relativo" e ha recentemente fatto sapere di avere contratto il Covid, ha scritto che "Fortunatamente, anche se oggi ci, vi sia stato tolto un importante tassello per la comunità, il numero della Gay Helpline nazionale rimane gratuito ed è sempre 800.713.713. Non esitate a chiamarlo se ne sentite il bisogno".