Thomas Edison, il fonografo e il primo suono registrato
Ascoltare musica, grazie a strumenti sempre più sofisticati e in continua evoluzione, oggi è per noi estremamente naturale. Eppure pensate allo stato d’animo di coloro che, appena poco più cento anni fa, ascoltarono per la prima volta un suono o una voce umana registrata.
Google, con il suo Doodle odierno, dedicato all’inventore del fonografo, Thomas Edison, ci dà uno spunto per guardare indietro, fino alla nascita del prezioso strumento, il primo apparecchio pensato per registrare e riprodurre il suono.
L’inventore statunitense – il cui nome è legato anche a un altro oggetto fondamentale come la “lampada ad incandescenza” (la lampadina) –, nel 1877 realizzò un ripetitore telegrafico in grado di incidere, su un disco, i simboli dell’alfabeto Morse. Al ruotare del disco, la puntina era in grado di produrre vibrazioni
somiglianti alla voce umana.
Thomas Edison – che, per ironia della sorte, era parzialmente sordo – perfezionò poi l’invenzione utilizzando un cilindro rotante, una membrana vibrante e foglio di carta stagnola, in grado di svolgere in maniera alternata la funzione di registratore o riproduttore. In seguito, aggiunse il suono del fonografo a cilindro alle immagini del cinetoscopio – l’antenato del proiettore cinematografico –, da lui costruito.
Qualche anno dopo, nel 1885, Edison iniziò anche a fare esperimenti con le onde elettromagnetiche, alla base del funzionamento della radio, la cui invenzione fu poi messa a punto da Nikola Tesla e Guglielmo Marconi nell’ultimo decennio dell’Ottocento.
Paola Ciaramella