Teresa De Sio rifà Pino Daniele: “Ho scelto quello napoletano, aveva più cose da dire”
Ha voluto ricordare il Pino Daniele napoletano, soprattutto quello, Teresa De Sio, che del cantante napoletana era una grande amica e con cui aveva anche collaborato. E così, a due anni dalla sua morte, la cantante che qualcuno all'epoca definiva – come ricorda lei stessa ai microfoni di Fanpage.it – la ‘Pino Daniele in gonnella', ha pubblicato un album omaggio, "Teresa canta Pino", in cui ripercorre alcuni dei brani più amati, ma anche qualche perla più rara e soprattutto l'esperienza napoletana del Mascalzone latino perché, dice, era quello che aveva più cose da dire.
"Un atto di devozione"
Un album che la De Sio definisce un atto di devozione nei confronti di Daniele, il gallo, quello che cantava su tutti: "Mi ricordo che all'epoca, negli anni '80 qualcuno diceva ‘La Pino Daniele al femminile' o ‘La Pino Daniele in gonnella' e all'epoca mi dava fastidio, invece adesso mi sono data della gallina sulla copertina del disco, perché ho pensato che se lui era il gallo, quello che canta su tutti, io sarò la gallina che gli salta intorno, ne prende il buono e un po' lo sfida"
Il Pino napoletano (ma non solo)
Ci sono pezzi più noti, altri strani, qualcosa di meno noto, ma soprattutto c'è il Pino Daniele napoletano, quello che aveva più cose da dire, spiega la cantante: "Alla fine la scelta è andata al Pino napoletano, a quello che forse ha più cose da dire, alle ballad e alcuni pezzi, quelli più popolari, amati, conosciuti, ma anche quelli più strani e meno conosciuti come ‘Un angolo di cielo' o come ‘Fatte ‘na pizza', un pezzo che sembra leggero, ma non lo è, anzi è pienissima di significato: non cadere nei luoghi comuni, insomma, non lasciarsi schiacciare dagli stereotipi".
La collaborazione con Niccolò Fabi
L'unica canzone italiana del lotto è ‘Un angolo di cielo' che la De Sio ha deciso di cantare assieme a Niccolò Fabi che "è un artista che apprezzo molto, perché è dritto, non si piega ed esprime purezza di pensiero. La sua presenza non è casuale, perché lui apre una nuova finestra all'interno della musica di Pino e dà un fiato più ampio alla sua musica".
Il ricordo
"Quello che mi piace ricordare è il sorriso che mi faceva quando facevamo i concerti al Palapartenope, io salivo, lui sorrideva e io me lo voglio ricordare così".