Tedua nel film di Michele Placido è solo l’ultimo passo del rapporto tra rap italiano e il cinema
Negli scorsi giorni Tedua ha annunciato la sua partecipazione alle riprese del film "L'ombra di Caravaggio", un film diretto e interpretato da Michele Placido, arrivato alla sua quattordicesima regia. Il film è stato girato a Napoli e racconta la storia dell'artista, in cui il rapper interpreta il garzone di Caravaggio. L'apparizione del rapper nella produzione cinematografica non è un caso singolo, infatti il connubio rap-cinema è un fenomeno nato all'inizio degli anni 2000, con la diffusione dell'hip hop americano nelle radio italiane.
La storia degli Articolo 31
Una delle prime pellicole ad essere girate, con la contaminazione di alcuni rapper è del 2000: "Zora la vampira". Il film, girato dai fratelli Marco e Antonio Manetti, è un horror con protagonista Micaela Ramazzotti nel ruolo della protagonista Zora e ripropone in chiave post-moderna la storia di Dracula. All'interno della pellicola alcuni esponenti della scena hip hop italiana come Chef Ragoo, Tormento, Turi e G-Max, senza contare le musiche del film prodotte da Neffa e Kaos One. Un anno dopo, con il successo nelle radio degli Articolo 31, esce il film dal titolo “Senza Filtro” che racconta la storia della nascita del gruppo. I due componenti J-Ax e Dj Jad sono i protagonisti sia delle vicende raccontate che della soundtrack, principalmente composta da brani pubblicati nell'album "Così Com’è", un po’ da "Messa di Vespiri" e un po’ da "Xkè sì!".
Connessione Napoli-Milano
Negli ultimi anni si sono diffuse ancora di più le pellicole con personaggi del mondo dell'hip hop italiano. Nel 2015 esce "All night long", una produzione cinematografica campana, in cui il cast è invaso dalla presenza di rapper partenopei. Dal boss psicopatico Clementino a quello acculturato recitato da ‘Nto, con la presenza milanese dei componenti dei Club Dogo Don Joe e Guè Pequeno. Nello stesso anno, il terzo componente Jake La Furia recita nel ruolo di uno scagnozzo picchiatore nel film "Solo per il weekend" di Gianfranco Gaioni, con Stefano Fresi e Matilde Gioli.
Il film della nuova scuola
La svolta arriva nel 2016 con il film Zeta di Cosimo Alema, che racconta l'evoluzione di un giovane rapper, in una periferia come quella romana in cui l'hip hop è diventato iconico. Protagonista della pellicola un giovane Izi, che grazie al film diventerà uno dei prospetti migliori della nuova scuola, che sarebbe esplosa da lì a poco. Il film, dedicato alla scomparsa di Primo Brown, vede la partecipazione di moltissimi rapper: J-Ax a Fedez, Salmo, Rocco Hunt, Baby K, Clementino, Ensi, LowLow, Tormento, Rancore, Shade, Noyz Narcos, Shablo e Metal Carter. La pellicola debutta al terzo posto al botteghino, fatturando in totale quasi 800mila euro.
Dal cinema a Netflix
Dal cinema alle serie Tv, con il rap italiano che è entrato anche in due documentari pubblicati sulla piattaforma streaming Netflix. La prima volta in "Rapture", una docu-serie sulle origini e i protagonisti del rap americano, presentati in ogni puntata con il proprio alter-ego italiano. A Nas viene associato Marracash per la loro abilità lirica, stesso discorso per Tedua abbinato a G-Eazy: si passa poi per Emis Killa, alter ego italiano di 2Chainz e Egreen che viene connesso a Dave East. Infine possiamo vedere Shade nei panni di Logic e Bassi Maestro che rappresenta la stessa figura iconica di Just Blaze negli Stati Uniti. Un documentario invece sulla storia della disciplina hip hop in Italia è stato pubblicato nel 2015 con "Numero zero, le origini del rap italiano", in cui troviamo alcuni dei riferimenti più importanti: Ensi, DeeMo, Kaos One, Ice One, Neffa, Colle der Fomento, Big Fish, Tormento, Fabri Fibra, Frankie hi-nrg, J-Ax, Fritz da Cat e Paola Zukar.