Sting: il nuovo album Symphonicities e la svolta sinfonica
Può una canzone come la celebre Roxanne dei Police rinascere in veste “sinfonica”? È proprio quello che Sting fa nel suo ultimo lavoro, Symphonicities, che è arrivato ieri, 13 luglio, nei negozi di dischi, su etichetta Deutsche Grammophon. Nel nuovo album, l’artista britannico reinterpreta dodici brani della sua carriera con arrangiamenti per orchestra, accompagnato da importanti ensemble internazionali.
Le tracce sono scelte sia dal repertorio dei Police – con pezzi come Next to you e, appunto, Roxanne – sia da quello solistico – Englishman in New York, I hung my head e altri successi. A inciderli è stato lo stesso artista con l’ausilio di quattro orchestre, ovvero la York Chamber Consort diretta da Rob Mathes, i London Players, la Royal Philharmonic Concert Orchestra del maestro Steven Mercurio e la New York Chamber Consort di Lisa Kim.
Poco prima del Natale scorso il musicista e attore ha pubblicato un altro disco, If on a winter’s night, proponendo classici della tradizione anglosassone in una veste davvero suggestiva, con strumenti come clavicembalo e liuto. Ormai lontano dalle sue origini rock, Sting continua dunque a cimentarsi con stili per lui nuovi, segno di una fase nuova della sua vita artistica.
Qualche giorno fa Sting ha dato il via anche a un tour mondiale, per presentare Symphonicities, accompagnato sul palco dalla Royal Orchestra del maestro Mercurio. A settembre l’artista arriverà in Europa – il 20 inaugurerà lo Stadio Poznan in Polonia, sede dei prossimi Europei di Calcio – e il mese successivo sarà in Italia. Il primo concerto
nella Penisola è previsto il 25 ottobre a Firenze.
Paola Ciaramella