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“State almeno a uno Springsteen di distanza”, il Boss protagonista della campagna anti coronavirus

Lo stato del New Jersey utilizza lil suo artista più celebre per una campagna di sensibilizzazione sulle misure di distanziamento sociale in periodo di emergenza da coronavirus. La celebre foto scattata da Anne Leibovitz per una copertina di Rolling Stone diventa l’unità di misura della distanza da rispettare tra le persone.
A cura di Andrea Parrella
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Anche la comunicazione istituzionale su un tema delicato e drammatico come il coronavirus si può fare in maniera intelligente e accattivante. Lo dimostra lo stato del New Jersey, che da qualche giorno sta invitando la popolazione a rispettare le misure del distanziamento sociale usando un testimonial di eccezione: Bruce Springsteen. Il cantautore, originario proprio del New Jersey e tra gli artisti più celebri al mondo, è diventato per l'occasione un metro di misura, quella della distanza da rispettare. "Ricordate, ALMENO uno Springsteen di distanza tra te e gli altri", recita il post su Twitter del governo dello Stato del New Jersey, con l'utilizzo della celebre immagine del chitarrista fotografata da Annie Leibovitz per una vecchia copertina dell'edizione americana di Rolling Stone.

Springsteen dice la sua sulla pandemia

Si va oltre il metro, precisamente 177 centimetri, quelli che può vantare Bruce Springsteen in altezza, questa la distanza consigliata dal governo dello Stato per i cittadini affinché si possa evitare il contagio da coronavirus. Nessun commento specifico all'operazione da parte del Boss, che però qualche giorno fa aveva detto la sua sulla questione dell'emergenza sanitaria, in un'intervista alla radio digitale Sirius XM: "In questi giorni ti senti come se stessi guardando oltre il confine dell'apocalisse".

L'America è il paese con più morti per coronavirus

Nel frattempo gli Stati Uniti stanno facendo i conti con la fase più difficile della gestione del coronavirus, arrivato negli States con qualche settimane di ritardo rispetto all'Europa e inizialmente sottovalutato dallo stesso presidente Donald Trump. Una situazione critica, che dall'11 aprile vede gli Stati Uniti come la nazione che ha registrato il più alto numero di morti al mondo causati dall'epidemia, 20.304. Numeri destinati inevitabilmente a salire nelle prossime settimane.

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