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Stash dei Kolors, scazzottata per salvare una donna da una violenza: “Colpa di un pezzo di m…”

Attraverso un lungo post su Instagram, Stash mostra i segni di una scazzottata in cui si è ritrovato per difendere una donna da una violenza: “Quello che sembrava un normalissimo litigio tra fidanzati è degenerato all’improvviso”. E attacca l’aggressore: “Caro stronzo, tu sai chi sei. E ora con un po’ di fortuna saprai anche chi sono io”.
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Il viso tumefatto, gonfio soprattutto sulle guance, la faccia storta tipica di chi è uscito da una rissa. È Stash dei The Kolors che pochi minuti fa, in un lungo post su Instagram, ha spiegato ai suoi fan quello che è successo. Il cantante, cresciuto artisticamente nell'accademia di "Amici", ha salvato una donna dall'aggressione del suo compagno. Un fatto avvenuto per strada, mentre lui passeggiava con i suoi amici.

Il messaggio di Stash

Secondo il suo racconto, Stash si trovava con gli amici in giro (non specifica dove e in quale città), quando si ritrova ad assistere a quello che, a prima vista, sembrerebbe un semplice litigio tra fidanzati. Dopo poco, però, l'uomo avrebbe dato uno schiaffo alla ragazza gridandole contro: "Io faccio quel cazzo che voglio". Da quel momento, stando alle parole di Stash, le cose sarebbero successe velocemente e il cantante dei The Kolors sarebbe quindi intervenuto.

Ho pensato a lungo prima di scrivere questo post, un po' perché non avevo idea di come mettere per iscritto le emozioni e la rabbia, e un po' perché c'è sempre una piccola voce dentro di me che consiglia di non parlare, di lasciar perdere.
Questa volta quella voce ho deciso di metterla a tacere, perché voglio raccontarvi una storia.
Ero a con gli amici a fare un giro, avete presente le sere estive in cui si ride, si scherza e si pensa solo all'allegria di quei momenti? Tutto questo è stato interrotto dalle urla di un ragazzo e una ragazza, stavano litigando. All'inizio niente di strano, quante volte assistiamo a scene del genere? Ma quello che sembrava un normalissimo litigio di punto in bianco è degenerato quando lui, avrà avuto una trentina d'anni, ha deciso di mollarle uno schiaffo così forte che le ha quasi girato la testa. "Io faccio quel cazzo che voglio", è stata la frase d'accompagnamento. Non so se sia stata quella sberla o il senso di sicurezza nella voce a darmi più la nausea. Quello era un uomo davvero convinto di poter fare quello che voleva, anche picchiare una ragazza che sarà pesata la metà di lui. È successo tutto incredibilmente in fretta nella mia testa, e sono intervenuto ancora prima di rendermi conto che quell'ometto non fosse solo.

Una storia che potrebbe non finire così

Nella seconda parte del messaggio, Stash le promette all'uomo, lasciando intendere che adesso si potrebbe andare avanti per procedimenti legali.

Come in ogni scazzottata le ho date e le ho prese, e non ho nemmeno idea di dove siano finiti lui o i suoi amici. Ma io sono qui per dire a tutti che zitti e fermi non bisogna mai rimanerci. Quando vedete un'ingiustizia, quando vedete che qualcuno ha bisogno della vostra gentilezza e qualcun altro merita la vostra violenza, agite. Aiutate, aiutatevi. Nessuno dovrebbe permettersi di alzare le mani su una donna e pensare di averne il diritto, che non gli succederà niente.
Quindi, caro stronzo, tu sai chi sei. E ora con un po' di fortuna saprai anche chi sono io.
Le donne non si toccano, magari ora l'hai capito con l'unico linguaggio che i pezzi di merda sanno parlare.

Il parallelo con Niccolò Bettarini

Emerge una nuova verità nell'aggressione subita da Niccolò Bettarini, colpito da otto coltellate inferte da quattro ragazzi. Stando alle ultime notizie, Bettarini Jr sarebbe intervenuto proprio per difendere una ragazza, un po' come successo a Stash. Spunta anche una dichiarazione di una ragazza che era con il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, la giovane Zoe che avrebbe avuto anche lei la peggio nel tentativo di difendere il ragazzo dall'aggressione.

Ho pensato a lungo prima di scrivere questo post, un po' perché non avevo idea di come mettere per iscritto le emozioni e la rabbia, e un po' perché c'è sempre una piccola voce dentro di me che consiglia di non parlare, di lasciar perdere. Questa volta quella voce ho deciso di metterla a tacere, perché voglio raccontarvi una storia. Ero a con gli amici a fare un giro, avete presente le sere estive in cui si ride, si scherza e si pensa solo all'allegria di quei momenti? Tutto questo è stato interrotto dalle urla di un ragazzo e una ragazza, stavano litigando. All'inizio niente di strano, quante volte assistiamo a scene del genere? Ma quello che sembrava un normalissimo litigio di punto in bianco è degenerato quando lui, avrà avuto una trentina d'anni, ha deciso di mollarle uno schiaffo così forte che le ha quasi girato la testa. "Io faccio quel cazzo che voglio", è stata la frase d'accompagnamento. Non so se sia stata quella sberla o il senso di sicurezza nella voce a darmi più la nausea. Quello era un uomo davvero convinto di poter fare quello che voleva, anche picchiare una ragazza che sarà pesata la metà di lui. È successo tutto incredibilmente in fretta nella mia testa, e sono intervenuto ancora prima di rendermi conto che quell'ometto non fosse solo. Come in ogni scazzottata le ho date e le ho prese, e non ho nemmeno idea di dove siano finiti lui o i suoi amici. Ma io sono qui per dire a tutti che zitti e fermi non bisogna mai rimanerci. Quando vedete un'ingiustizia, quando vedete che qualcuno ha bisogno della vostra gentilezza e qualcun altro merita la vostra violenza, agite. Aiutate, aiutatevi. Nessuno dovrebbe permettersi di alzare le mani su una donna e pensare di averne il diritto, che non gli succederà niente. Quindi, caro stronzo, tu sai chi sei. E ora con un po' di fortuna saprai anche chi sono io. Le donne non si toccano, magari ora l'hai capito con l'unico linguaggio che i pezzi di merda sanno parlare.

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