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Spotify, niente più musica illimitata. Cosa cambia, e perché?

Il servizio esisterà ancora per 24 settimane, dopodiché si procederà a limitare la possibilità di fruizione ad un massimo di 10 ore mensili: chi vorrà ascoltare musica illimitata dovrà insomma pagare. E’ un cambiamento ragionevole, che arriva tuttavia in concomitanza con l’uscita di Google Play Unlimited, il che lascia riflettere.
A cura di Andrea Parrella
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La rivoluzione Spotify è giunta in Italia da così poco tempo che ancora non ci si era abituati all'idea di poter ascoltare un quantitativo illimitato che giunge la notizia di un cambio di programma, un limite che entrerà in vigore nemmeno troppo presto, ma che ci sarà. Qualche giorno fa pubblicavamo la comunicazione ufficiale che annunciava come per le prossime 24 settimane sarebbe stato infatti ancora possibile ascoltare in streaming la musica in modalità free, previa interruzioni pubblicitarie frequenti. Dopodiché una stangata si abbatterà sugli utenti che non hanno intenzione di sottoscrivere un abbonamento, ovvero la limitazione a 10 ore di ascolto mensile, significa 20 minuti al giorni circa. Per quanto Spotify cambi le carte in regola, non fa altro che applicare una condizione che negli altri paesi già spotifyzzati era ben salda: condizione essenziale è sottoscrivere appunto un abbonamento a pagamento di € 4,99 al mese per la versione unlimited, oppure di 10 € per poter usufruire della Premium, che propone anche la possibilità di ascoltare musica dal proprio dispositivo mobile.

Ci si chiederà della ragionevolezza o meno del prezzo e, detta francamente, lo si ritiene più che ragionevole, ammesso che del servizio se ne faccia un uso minimo. E' importante che la musica una tantum continui ad essere d'accesso comune senza pretese, ma anche che l'ascolto più frequente preveda un pagamento minimo da parte dell'utente. Nelle regole "successivamente inserite" all'estero, e che in Italia verranno inserite tra sei mesi, è necessario anche citare il tetto massimo di ascolti mensili per singola canzone, che ammonta ad un massimo di cinque. Due terzi degli utenti di Spotify non ha sottoscritto un abbonamento a pagamento: l'utenza italina come prenderà questo cambiamento? Deciderà di saltare il guado oppure nasceranno servizi alternativi più convenienti? Nel frattempo, l'idea che il nuovo regolamento vada in vigore in corrispondenza alla nascita di Google Play Music Unlimited lascia di certo spazio alla riflessione.

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