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#sonounadirectionerperché, alla scoperta dei fan dei 1D

Benvenuti nell’universo One Direction, stiamo provando ad ascoltare il mondo delle directioners e capire perché sono tutte pazze della boyband anglo-irlandese. Un fenomeno “teen” che è ormai senza precedenti, tremano anche i Beatles.
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Benvenuti nell'universo One Direction, stiamo provando ad ascoltare il mondo delle directioners e capire perché sono tutte pazze della boyband anglo-irlandese. Un fenomeno "teen" che è ormai senza precedenti, tremano anche i Beatles.

L'universo One Direction è infinito, un fenomeno inarrestabile che ormai viene considerato, per mole di fan, per introiti e per emozioni che riesce a fornire, forte quasi quanto quello che fu dei The Beatles. Più dei Duran Duran, più dei New Kids On The Block, più dei Take That, più dei Backstreet Boys, i ragazzi venuti fuori da X Factor hanno ormai colonizzato le classifiche. La domanda è: perché? Perché la generazione di oggi ama così follemente i One Direction (e similari, quindi Justin Bieber, Demi Lovato ecc.) ? La risposta che si può trovare, dal web alle strade (interessante in questo senso lo speciale che Saverio Tommasi ha realizzato su Justin Bieber in occasione del concerto di Milano) è questa: "vogliamo realizzare il nostro sogno". Qual'è questo sogno? Ce lo spiegano le stesse "directioner", con un hashtag che è in TT su twitter: #sonounadirectionerperché. Proviamo ad ascoltarle:

"Li amo e basta". Ricordo quando restavo impietrito davanti alle scene di panico che avvenivano ai concerti di Michael Jackson negli anni Ottanta, penso che adesso una directioner possa svenire dall'emozione anche soltanto davanti ad un pc: questo restituisce un po' la misura del fenomeno. Questa volta è senza precedenti, proprio grazie all'uso costante dei social che i teenager di oggi fanno. I biglietti per i concerti italiani della band sono andati letteralmente a ruba, tutto esaurito per le date del 18 maggio 2013 all'Arena di Verona e del 20 maggio 2013 al Mediolanum di Milano, una richiesta altissima. #sonounadirectionerperché mi lascia senza parole, anzi senza tweet, nello scrutare le loro ingenue, quanto violente, manifestazioni d'affetto. Però volevo rispondere anche io, volevo inserirmi per poter dire perché anche io sono un directioner. E ho trovato questo tweet. Retwitto.

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