video suggerito
video suggerito

Siae-Soundreef, Franceschini querela Fedez: “Superata la soglia di tolleranza”

Continua la polemica tra il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e il cantante Fedez che ieri ha accusato il Ministro di conflitto di interessi nel caso Siae-Soundreef, provocando la querela.
A cura di Redazione Music
34 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Dopo le dichiarazioni di Fedez che, durante un incontro organizzato da Soundreef – società che si occupa della gestione e raccolta dei diritti d’autore -, ha parlato del presunto conflitto di interessi del Ministro Franceschini, la cui moglie lavora per una Fondazione che ha rapporti con la Siae, non si placa la bufera. Ieri il rapper ha sostenuto, tra le altre cose, che "Soundreef ha un problema molto grosso, cioè che l’attuale ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, è palesemente in conflitto di interessi con i temi che deve affrontare tra Soundreef e la SIAE, perché sua moglie gestisce gli immobili di SIAE". La polemica sul presunto conflitto di interessi era stata sollevata anche qualche mese fa con tanto di risposta ufficiale da parte del Gruppo Sorgente, che aveva chiamato Manuela Di Biase a collaborare.

Il Ministro, però, ha deciso di controbattere, prima con un tweet in cui affermava che "la calunnia è un venticello", taggando sia Fedez che Beppe Grillo, che aveva cavalcato la polemica e poi annunciando, in un'intervista con l'AdnKronos, querele: "Sarà la decima volta che Fedez, da quando ha scelto Soundreef, tira fuori questa storia assurda, calunniando me e mia moglie e ignorando le norme che ha approvato il parlamento (…). Finora ho pensato fosse meglio far finta di niente ma ora ha superato anche la mia, molto molto alta, soglia di tolleranza e per questo ho già dato incarico di agire giudiziariamente contro di lui. È la prima volta che lo faccio dopo tanti anni di vita politica ma lui ha mezzi più che sufficienti per risarcire i danni che ci sta creando"

Anche la Siae era intervenuta per tutelarsi e in una nota ha affermato che: "Siae ritiene inaccettabili e inammissibilmente false e insultanti le affermazioni pronunciate ieri da Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, nel corso di un convegno alla Luiss e le successive dichiarazioni rilasciate alle agenzie di stampa, riferite a Siae e alla signora Michela Di Biase, moglie del Ministro Dario Franceschini. È infatti documentalmente destituita di qualunque fondamento la circostanza secondo la quale la signora Michela Di Biase gestirebbe gli immobili di SIAE. Una simile affermazione, condita poi da inutili suggestioni di insussistenti conflitti di interessi o peggio, di favoritismi, è priva di ogni logica e fuoriesce da qualunque limite di continenza. A tale proposito, SIAE ha dato mandato ai propri legali di tutelare l'onorabilità della Società, chiedendo agli stessi di reagire con la massima durezza consentita dall'ordinamento giuridico".

Oggi anche Soundreef è intervenuta con una nota per cercare di calmare gli animi: "Lasciamo che i Tribunali si occupino di cose serie e che, almeno le idee e le opinioni restino libere di circolare e confrontarsi. Non è nostra intenzione alimentare una polemica che rischia di essere strumentalizzata da più parti e di degenerare in una discussione in cui le singole parole e i dettagli prendono il sopravvento sulle cose serie", si legge in un comunicato che, comunque, non molla la presa sull'argomento: "Troviamo, naturalmente, anche noi singolare che la moglie di un Ministro dei beni e delle attività culturali lavori proprio per un Gruppo che, oltre a occuparsi in maniera importante di cultura, gestisce la gran parte del patrimonio immobiliare della SIAE che vale centinaia di milioni di euro. Forse, anziché chiedersi se Fedez abbia sbagliato nell’usare questa o quella espressione, bisognerebbe chiedersi come sia possibile che una società che rivendica in ogni sede il fatto di essere un ente senza scopo di lucro che agisce esclusivamente nell’interesse degli autori abbia accumulato una simile ricchezza, se tale patrimonio immobiliare è gestito in modo profittevole e se gli utili – ammesso che vi siano – sono ripartiti equamente tra gli autori e, soprattutto, chi ne beneficerà un giorno. Nonostante questa vicenda sia nota da mesi, non è mai stata nostra intenzione strumentalizzare e inquinare un dibattito che, per quanto ci riguarda, è assai più importante di quello che sta monopolizzando l’attenzione di giornali e social ormai da ore: un autore, in Italia, nel 2017 è libero o non è libero di decidere a chi affidare l’amministrazione dei suoi diritti e, dunque, la sua arte, la sua carriera e il suo futuro?".

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views