Shalpy canta col marito: un ‘Pettirosso’ per diritti civili e stepchild (dicono)
Poco dopo che all'Arena di Giletti, Carlo Conti ha rivelato i nomi dei partecipanti alla prossima edizione del Festival di Sanremo, le reazioni degli esclusi non si fecero attendere, e tra queste molto forte fu quella di Shalpy, l'ultima delle tante anime di Giovanni Scialpi, che parlò di discriminazioni. Una polemica che, come spesso capita, fa molto rumore anche se resta un po' sterile nonostante il tema – quello della discriminazione – sia caldo e d'attualità: quale miglior modo, comunque, per far uscire un pezzo che parla di diritti civili, con un video che vede protagonisti proprio Scialpi e suo marito Roberto Blasi, che dopo la partecipazione a Pechino Express sono (ri)entrati prepotentemente nelle case degli italiani?
La ‘difesa' dei diritti civili
Ecco, e infatti ‘Pettirosso' – questo il nome del nuovo singolo del cantante – sarà promosso ‘tra la discussione al senato del ddl Cirinnà e l'inizio del festival di Sanremo 2016 dal quale ritengono di essere stati discriminati', come dice la nota stampa che accompagna la notizia. Shalpy e il compagno, insomma, vogliono porsi sempre più come paladini dei diritti civili, dopo il matrimonio celebrato a New York la scorsa estate e tutto il chiacchiericcio che se n'è fatto, anche se la canzone, nello specifico, con unione civili e stepchild ha poco a che fare.
Il significato di ‘Pettirosso'
Per ora ci lasciano questa canzone a doppia versione: quella del video, in cui il cantante duetta col marito e poi c'è la versione a solo ‘dove troviamo uno Shalpy più maturo vocalmente' ci dice la nota. Il video è uscito oggi e vede protagonisti proprio i due, con alle spalle uno skyline – evidentemente posticcio – che cambia più volte, lasciando i coniugi protagonisti, tra abbracci e sguardi d'intesa. Se si chiudono gli occhi, però, pare di sentire Renato Zero, almeno nelle parti cantate da Blasi, per un testo che dovrebbe parlare del dolore di una perdita:
Ed era bello davvero era bello con le ciglia in più, con la sua vanità
Con il sorriso di chi non ha età e mai ce l’avrà
Ed era un uomo ed era vero, era un uomo di grande anima e tanta dignità
In quel pensiero di estrema libertà che limiti non ha
Chi sa che cosa sarà, ora
Che piume vestirà
C’ha lasciato il calore la sua voglia d’amare per scaldare l’inverno che non smette
Insomma, come detto, il testo non rispecchia molto da vicino la discussione molto accesa sullo Stepchild (ovvero la possibilità di ‘adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia del figlio, naturale o adottivo, del partner'), e sul Ddl Cirinnà, ma il cantante ne fa, comunque, un mattone della sua lotta contro le disparità e a favore dei diritti civili, di cui da tempo si fa paladino.
La polemica sanremese
Qualche settimana fa Shalpy si era scagliato contro Conti, reo non solo di non aver scelto il suo brano per l'edizione 2016 di Sanremo, ma anche di non essersi degnato – diceva – di avergli dato una risposta, nonostante lo scorso anno si fosse espresso positivamente verso la sua canzone:
Praticamente non mi ha c…o di pezza, non mi ha risposto e non si è fatto mai sentire, mentre so che i miei colleghi sono stati tutti avvisati, anche con un "no".