Seaned O’Connor: “Voglio dare voce ai bambini stuprati da preti cattolici”
Intervistata da Leggo.it, Sinead O’Connor è un fiume in piena. Sicuramente una delle caratteristiche che i suoi fans hanno sempre amato di lei è la schiettezza. Sinead è la donna fragile che più volte ha tentato il suicidio ma ha anche abbastanza carisma da arrivare quasi alle mani con il cantante Prince, autore di “Nothing compares 2 u”, uno dei suoi più grandi successi. Il motivo della lite sembra essere il fatto che Prince giudicò poco femminile il suo modo volgare di esprimersi. L’artista non piega la testa nemmeno quando si trova dinanzi a un’istituzione come quella della Chiesa. E’ noto il suo gesto di protesta durante una puntata di Saturday Night Live, quando iniziò a cantare “Noi confidiamo nella vittoria del bene, sul male” a questo punto mostrò la foto di Papa Giovanni Paolo II e la fece in pezzi dicendo “combatti il vero nemico”.
Quel gesto creò enorme scalpore, tanto che Frank Sinatra sostenne di aver voglia di prenderla a calci. Molti lo definirono un gesto infame. Nell’intervista Sinead O’Connor torna a parlarne e ribadisce con forza di non essere affatto pentita, anche perché le sue intenzioni erano nobilissime:
"Non proverò mai vergogna per quello che ho fatto, non sono certo io a doverla provare ma chi ha insabbiato la verità sulle violenze sessuali subite dai bambini per mano dei preti cattolici. Ho voluto dar voce a chi non ce l'ha, sbattendo in faccia al mondo una verità che fa comodo tenere nascosta. È stata un’azione per la quale vado orgogliosa e la rifarei di nuovo"
Quella di Sinead non è una lotta contro Dio e infatti lei stessa, nel 2000, è diventata suora presso un movimento cattolico irlandese indipendente. La fiducia della cantante in Dio è incrollabile, il suo sdegno e la sua protesta sono diretti a chi dovrebbe rappresentare Dio e poi si macchia di delitti terribili contro bambini che non hanno alcuna possibilità di difendersi. Sinead non ripone molte speranze neanche nell’elezione del nuovo Papa, ma ha promesso a quei bimbi che non li abbandonerà e lotterà perché l’orrore abbia fine.