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Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2017, Marco Masini canta la cover di “Signor tenente” di Giorgio Faletti

Marco Masini, che di Sanremo ne ha vinti due, si presenta con la cover di “Signor Tenente” una delle canzoni più note Giorgio Faletti.
A cura di Ida Artiaco
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Giorgio Faletti rivive sul palco del Teatro Ariston con Marco Masini, che per la terza serata del Festival di Sanremo 2017 dedicata alle cover dei successi della musica italiana, ha deciso di presentare "Signor tenente". Il brano fu presentato dallo scrittore e cantautore di origine piemontese all'edizione del 1994 del Festival, quando si piazzò al secondo posto della classifica generale, vincendo tuttavia il Premio della Critica. Masini si esibisce con questa canzone piena di significato insieme agli altri 15 big ancora in gara per la vittoria finale della 67esima edizione della kermessa canora nella Città dei Fiori.

Storia e significato di "Signor Tenente" di Giorgio Faletti

"Signor tenente" è una canzone scritta e cantata da Giorgio Faletti, presentata al Festival di Sanremo 1994, quando si aggiudicò il secondo posto della classifica finale, dietro "Passerà" di Aleandro Baldi, ma vincendo il Premio della Critica. Fa parte dell'album "Come un cartone animato", prodotto da Danilo Amerio, che viene premiato con un disco di platino. Il brano contiene una forte denuncia delle condizioni lavorative delle Forze dell’Ordine in generale e dei Carabinieri in particolare, "gettati in aria come uno straccio […] in un paese dove tocca farsi ammazzare per poco più di un milione al mese". Il riferimento è alle stragi di Capaci e di via D'Amelio, durante le quali, solo due anni prima, avevano perso la vita i giudici Falcone e Borsellino e gli uomini delle loro scorte. L'uso della parola "minchia", presente ripetutamente nel testo, e l'accento siciliano con cui viene cantato il brano rendono più chiari i riferimenti a Cosa Nostra.

Spostato di un secondo

L'amore, certo, ma anche una sorta di "what if" per il cantante toscano che in"Spostato di un secondo" un po' rappa e un po' gioca con l'elettronica, si guarda indietro e guarda alla sua carriera, ma con un ritmo per nulla malinconico.

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