video suggerito
video suggerito
Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2017: cos’è MaBasta, i ragazzi contro il bullismo che hanno emozionato l’Ariston

Sul palco del Teatro Ariston, nella prima serata del Festival di Sanremo, salgono anche i ragazzi di MaBasta, l’Associazione pugliese antibullismo.
7.610 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tra gli ospiti di questa prima puntata del Festival di Sanremo arrivano anche i ragazzi dell'associazione pugliese contro il bullismo MaBasta (acronimo di "Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti"). E il palco dell'Ariston, da sempre palcoscenico per campagne di sensibilizzazione, è forse il luogo ideale – visto anche l'enorme bacino di spettatori che coinvolge – per parlare di bullismo nelle scuole, un fenomeno di cui periodicamente si torna a parlare. A salire sul palco è stato Giorgio Armillis (della classe 1°A dell'Istituto Galiliei – Costa di Lecce), in rappresentanza di un gruppo di ragazzi che decise di lasciare da parte le parole e dare vita a un movimento che potesse realmente fare qualcosa contro una delle peggiori pratiche presenti tra i giovani italiani.

La nascita di MaBasta

Sul sito ufficiale di MaBasta l'associazione spiega con queste parole la loro nascita:

L’idea di "MaBasta" ci è venuta quando a gennaio 2016 abbiamo parlato in classe del caso della ragazza di Pordenone che ha tentato di farla finita perché non ce la faceva più a sopportare le azioni di bullismo da parte dei compagni. Siccome il nostro prof di informatica, Daniele Manni, ci diceva sempre che è molto meglio “fare” qualcosa anziché semplicemente parlarne, allora ci siamo chiesti cosa potessimo fare di concreto per almeno tentare di frenare questo bruttissimo fenomeno. Ci è venuto allora in mente di creare una specie di associazione di giovani e giovanissimi che, come noi, vogliono fermare il bullismo, per dimostrare alle bulle e ai bulli che quelli contrari sono molto più numerosi!

MaBasta al Festival di Sanremo

Sul palco di Sanremo, Giorgio e Francesca Bulizziotti hanno parlato dell'importanza di denunciare gli atti di bullismo e del loro lavoro che, tra le altre cose ha dato vita al Bullibox, ovvero "scatole in cui possono esserci segnalazioni anonime, perché c'è ancora paura di denunciare". E così, Conti ha chiesto di denunciare ("Non abbiate paura e anche alle autorità, come la Polizia Postale), mentre i ragazzi hanno voluto dare anche tre messaggi: "I tre messaggi che diamo sono 1) alle vittime del bullismo, le incitiamo a parlare con qualcuno, anche il miglior amico, 2) ai genitori e docenti a cui chiediamo di stare accanto alle vittime e 3) agli spettatori ovvero tutti quelli che non prendono una posizione"

Fuori dalla Puglia

Come è giusto che sia tutto è partito su Facebook e sul sito internet per dare una mano alle vittime, spingendole a condividere le proprie storie, ma rivolgendosi anche ai bulli che, dicono sono "quelli che forse ne hanno più bisogno". In questi anni sono diventati un vero e proprio fenomeno nazionale, riconosciuto anche al di fuori dei confini pugliesi e sono stati, tra le altre cose, "hanno vinto qualche giorno fa il concorso indetto dal ministero dell’Istruzione per il progetto di creare una scuola ‘debullizzata'", mentre Armillis è stato insignito del titolo di “Alfiere della Repubblica” dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (via).

7.610 CONDIVISIONI
357 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views