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Sangiovanni si sfoga: “Non dite che il mio live è stato una *erda, non denigrate la mia arte”

Sangiovanni preso di mira da un articolo pubblicato sul Corriere del Ticino che boccia aspramente la sua esibizione in Svizzera. Il cantante è intervenuto sui social rispondendo per le rime al giornalista e spiegando che diversi problemi tecnici non gli hanno permesso di performare in live.
A cura di Giulia Turco
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Sangiovanni non ci sta e risponde per le rime ad un articolo pubblicato sul Corriere del Ticino che ha letteralmente fatto a pezzi la sua esibizione dal vivo al Festival Castle on air al Castelgrande di Bellinzona. “Non denigrate la mia arte, non dite che le mie sono solo canzoncine per bambini”, si è sfogato il cantante su Instagram replicando al giornalista e spiegando gli inconvenienti tecnici sorti durante l'evento.

Problemi tecnici al concerto di Sangiovanni

Il giornalista autore del pezzo dal titolo "Gli inganni di Sangiovanni" ha scritto un’aspra critica rispetto all’esibizione del cantante che, per problemi tecnici, non ha potuto affrontare al meglio l’evento live. Il commento però non risparmia giudizi, non solo relativi al concerto, ma sulla musica di Sangiovanni in generale. Parla di “ritmiche e arrangiamenti in voga accompagnate da testi traboccanti dell’ingenuità tipica degli adolescenti", o ancora di un Sangiovanni che “crolla miseramente” quando viene messo su un palco davanti ad un pubblico in presenza.

Presentatosi sulla scena con un pesante ritardo accompagnato unicamente da un deejay che faceva suonare i dischi sui quali cantilenava sopra senza particolare tecnica vocale…

La replica di Sangiovanni dopo l'articolo che lo ha bocciato

L'ex allievo di Amici si è sfogato su Instagram per l'articolo ritenuto ingiusto e chiedendo di non essere denigrato se la sua musica può personalmente non piacere. Chiede di non bollare i suoi brani come banali canzoncine per bambini e si dice fiero, comunque, di muovere le folle di giovani e giovanissimi con la sua musica:

Il tuo articolo in rima con il mio cognome non fa ridere a nessuno. Mi stava cadendo il palco a causa del vento forte, ho dovuto fermare il concerto per far mettere al service due cavi di acciaio a tenerlo su. Mi si è spento un microfono dal nulla, l’ho cambiato e non arrivava il segnale per cui cantavo senza sentire nulla, ne ho preso un terzo e ho continuato.

Per altro non stavo bene fisicamente, ma non voglio usare nulla come scusa. Ho finito il mio concerto e ho provato a dare il meglio di me lo stesso per far vivere una bella serata alle persone che avevano pagato il biglietto, ho portato avanti il mio lavoro al meglio. Al contrario tuo che hai scritto di tutto pur di infangare quello per cui vivo, commentando inoltre scelte artistiche che non c’entrano nulla con quello che è successo.

Scrivo tutto ciò per ringraziare le persone che mi hanno difeso e che si sono divertite. Odio il giornalismo non oggettivo quando si parla di articoli informativi. Non dite che il mio live è stato una *erda e basta. Non denigrate la mia arte. Non dite che le mie sono solo canzoncine per adolescenti o per bambini. Ho fatto cantare e ballare piccoli che hanno una vita meno fortunata della nostra e ne vado fiero. Sì, CON LE CANZONCINE, come le chiami tu, o voi. La gente lo capisce e lo riconosce. La gente sa da che parte stare.

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