Samuele Bersani torna con il nuovo album dopo 7 anni e annuncia una “trasformazione sonora”
Che fine ha fatto Samuele Bersani, che dal 2013, anno d'uscita di "Nuvola numero nove", non pubblica un album di inediti? La risposta è arrivata, anche se non è completa. Il cantautore, infatti, ha annunciato il suo ritorno discografico, a sette anni dall'ultimo lavoro in studio e a 4 dall'ultimo album live "La fortuna che abbiamo". Si chiamerà "Cinema Samuele", sarà pubblicato il prossimo 2 ottobre e l'attesa resta alta per quello che negli anni si è confermato come uno degli artisti italiani più amati, nonché uno dei migliori cantautori della sua generazione e non solo. Il cantante, infatti, ha annunciato l'uscita dell'album svelandone la copertina e spiegando di non essere mai stato troppo lontano dai suoi fan.
Cinema Bersani, la trasformazione del cantautore
"Settembre porta con sé l’aria fresca di un inizio. O di un ritorno, di chi in realtà non se n’è andato troppo lontano – si legge nel post che Bersani ha condiviso sui suoi social -. E oggi voglio che sia vostra la copertina del mio nuovo disco, in uscita tra poco meno di un mese. Perché mi siete mancati, mai nell’affetto. Così vi porto dentro il cinema della mia testa, con la luce della luna e l’ombra del Nettuno, a raccontare la vita come fosse una canzone. Vi abbraccio, Samuele". Un messaggio breve per un album che nella nota stampa si definisce di cambiamento, anzi, per la precisione si parla di un "ritorno che è contrassegnato da una vera e propria trasformazione sonora, frutto di una lunga e attenta ricerca musicale".
La cover del nuovo album
Sarà un album in cui, come spesso ci ha abituati Bersani, l'attualità sarà raccontata con la poesia che lo caratterizza, "come il lampo di un proiettore che nel buio della sala arriva sul grande schermo improvviso, caldo e diretto". Per questo il titolo riprende l'idea del Cinema e la cover si rifà a fatti di cronaca recenti e passati, tutti incastonati in questa sorta di Palazzo Bersani in cui troviamo un cartellone con l'arcobaleno che ha caratterizzato i mesi di lockdown, un orologio che segna le 10.25, quello, chiaramente, della Stazione di Bologna e la statua del Nettuno sempre di Bologna a cui si aggiungono le persone ai balconi, appartamenti con le luci accese, in una momento che è crepuscolare, con la luna già visibile in cielo