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Rokia Traorè in carcere a Parigi, è accusata di aver sequestrato sua figlia

La cantante è considerata un simbolo della musica maliana. Martedì 11 marzo è stata fermata e arrestata dalla polizia francese, che l’ha condotta nel carcere di Fleury-Mérogis. Su di lei pende un mandato di cattura internazionale: per il Tribunale Rokia Traorè è accusata di aver sequestrato la figlia, avuta dall’ex compagno Jans Goosens. I due hanno cercato per anni di averne la custodia esclusiva, finché il Tribunale belga ha scelto di affidarla al padre. La cantante è ricorsa in appello perché il marito sarebbe accusato di pedofilia.
A cura di Giulia Turco
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La cantante africana Rokia Traorè è in carcere da martedì 10 marzo, chiusa in una cella della prigione di Fleury-Mérogis, a Parigi. Secondo le parole dei suoi avvocati, martedì l'artista originaria del Mali è stata fermata dalla polizia, non appena atterrata all'aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle della capitale. Su di lei pende un mandato d'arresto internazionale, che la corte di giustizia belga ha emesso a fine 2019: secondo i giudici Rokia Traorè è accusata di "rapimento e detenzione di ostaggio". Di mezzo c'è la figlia che l'artista ha avuto dal compagno Jans Goosens. Da anni i due genitori si contendono la bambina cercando di averne la custodia.

Lo scontro con l'ex compagno per la custodia della figlia

Dal 2015 Rokia Traorè ha vissuto con la figlia in Mali, finché il Tribunale belga ha affidato la custodia esclusiva della bambina al padre. Una decisione che la cantante non ha accettato e si è decisa a ricorrere in appello. Secondo le parole del suo avvocato, il motivo sarebbe la denuncia per pedofilia di cui è stato accusato l'uomo. Così martedì 10 marzo era partita da Bamako per recarsi in Belgio, dove avrebbe assistito all'udienza davanti alla Corte di Bruxelles, ma la polizia l'ha fermata a Parigi. Rokia Traorè ha diffuso le sue parole tramite un comunicato stampa:

Fino a maggio 2019 ero sicura che la giustizia degli uomini nel nostro mondo servisse a mantenere un equilibrio indispensabile tra la nostra libertà e la nostra sicurezza. Ma con mio grande sgomento scopro che i nostri diritti non hanno lo stesso peso se siamo donne che lavorano o meno, neri o bianchi, e se siamo in Europa o in Africa.

La petizione in rete perché sia scarcerata

A poche ore dal suo arresto, in rete si è già diffusa una petizione: fan in tutto il mondo chiedono che l'artista maliana sia scarcerata. Per molti, mettere in prigione una madre che protegge la figlia significa danneggiare la bambina, per altri si tratta di un vero e proprio massacro per i minori, che pagano lo scotto delle liti fra genitori. Il popolo del web sembra essere d'accordo sulla stessa linea: Rokia Traorè non è una criminale.

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