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Roby Facchinetti: “Ho pianto per le salme portate via dall’esercito e ho scritto una canzone”

Le immagini delle salme trasportate dai mezzi dell’esercito hanno colpito tutti, compresi Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio. I due ex Pooh, infatti, hanno scritto “Rinascerò, rinascerai”, una canzone di speranza per la loro Bergamo, tra le più colpite a causa del coronavirus. I roventi del brano saranno devoluti interamente all’ospedale Papa Giovanni XXIII.
A cura di Francesco Raiola
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Roby Facchinetti (Foto LaPresse - Stefano Costantino)
Roby Facchinetti (Foto LaPresse – Stefano Costantino)

Le immagini delle salme trasportate dai mezzi dell'esercito hanno colpito tutti, compresi Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio. I due ex Pooh, infatti, hanno scritto "Rinascerò, rinascerai", una canzone di speranza per la loro Bergamo. Se Facchinetti è nato e vive nella città orobica, D'Orazio ci ha vissuto per 40 anni e ormai è cittadino onorario di una delle città che sconta il prezzo maggiore di questa pandemia di coronavirus. Ognuno deve fare quello che può, ci spiega al telefono Roby Facchinetti e quello che loro possono fare è scrivere canzoni e tentare di raccogliere fondi per gli ospedali sempre più colpiti da questa tragedia.

Il significato di "Rinascerò, rinascerai"

"Rinascerò, rinascerai" nasce in un momento di dolore e rabbia, quando come tanti altri Facchinetti vive recluso in casa, terrorizzato, spiega: "Eravamo già provati dal dolore, dalla paura che potesse accadere qualcosa, ho visto queste immagini ed è stato un dolore indescrivibile, però nello stesso tempo provavo anche una tale rabbia, perché  questa cosa è oltre ogni immaginazione, così dopo 10 minuti di pianti sono andato nel mio studio, al pianoforte, e in cinque minuti è nato questo brano". Il cantante ha raccontato di come la situazione nella provincia bergamasca sia tragica, lui stesso ha perso amici, parenti, conoscenti in queste settimane: "Si vive già dalla settimana scorsa nel terrore, io qui ho figli nipoti, c'è mia moglie, ovviamente, parenti o fratelli, per cui ogni volta che squilla il telefono mi va il cuore in gola".

Il testo di speranza scritto da Stefano D'Orazio

Dopo aver buttato giù la musica, la cosa più naturale è stata chiamare D'Orazio e chiedergli un testo, che è diventato un testo di speranza: "Appena finita la composizione ho chiamato Stefano D'Orazio e, travolto dalla commozione, gli ho chiesto se avesse visto quell'immagine e gli ho chiesto di scrivere un testo". A quel punto ha chiamato Danilo Baldo per arrangiare il pezzo e Marco Barusso al missaggio, ha cercato un coro di ragazzi e poi ha raccolto una serie di immagini per poter montare il video della canzone. Medici, infermieri, bambini e anche i giocatori dell'Atalanta, compreso l'allenatore Gasperini per cercare di raccogliere quanti più fondi. "Credo che ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte e quello che posso fare io – ha concluso Facchinetti – è fare questa canzone cercando di arrivare al cuore di qualcuno, che per qualche minuto può staccarsi dalla triste e tragica realtà. Abbiamo fatto quello che è giusto fare".

Tutti i proventi all'ospedale Papa Giovanni XXIII

Tutti i proventi dei download e dei diritti d’autore ed editoriali (Facchinetti/D’Orazio) saranno totalmente devoluti – rispettivamente da SonyMusic e dalla SIAE – a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per l’acquisto di attrezzature mediche, ma sarà anche possibile fare donazioni spontanee sul conto corrente dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – IBAN: IT75Z05696111000000008001X73 causale: Progetto Rinascerò, rinascerai SEGUITO DA NOME, COGNOME E CODICE FISCALE.

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