Ritorna quel fenomeno di Sfera Ebbasta: “I trapper? Sono le nuove Rockstar”
"Tran tran" era nato per essere solo un singolo, pare, finché Sfera Ebbasta, sommerso dal successo del pezzo, ha deciso di legittimarlo e dargli spazio anche nel suo nuovo "Rockstar", il suo terzo album ufficiale, dopo "XDVR" del 2015 e quello omonimo del 2016. Gionata Boschetti da Cinisello Balsamo è probabilmente uno dei personaggi più influenti del genere e in coppia con un altro enfant prodige come Charlie Charles ha optato per un album molto variegato che, però, è meno cupo del precedente e gioca sull'alternanza tra pezzi più "catchy" e altri più scuri, come dimostra subito l'accoppiata "Rockstar", singolo e forse uno dei più "radiofonici" del mazzo e la successiva "Serpenti a sonagli".
Perché Rockstar
Dopo il "King del rap" Marracash, Sfera poteva puntare a un "Trapstar", ma ha preferito non limitarsi al genere e optare per un più universale "Rockstar": "Avevamo pensato che avrebbe potuto chiamarsi anche ‘Trapstar', ma ci sembrava troppo riduttivo, i nuovi rapper e i nuovi trapper sono le nuove rockstar, per lo stile, per come vengono visti. Abbiamo deciso di chiamarlo Rockstar, innanzitutto per dargli la giusta importanza e poi per sottolineare questa situazione". Ma quello delle rockstar è anche parte del suo bagaglio, visto che il padre, scomparso quando il cantante era piccolo, era un fan con un'enorme collezione di vinili e decine di chitarre in casa. Universal ci ha puntato tantissimo, forse è uno dei primi trapper per cui l'investimento è così massiccio: Milano è tappezzata di manifesti giganti, per strada, sui palazzi e nelle metropolitane, senza contare la copertina di Rolling Stone che lo ha lanciato. Motivo per cui Sfera pare preso molto bene sorprendendosi quando in conferenza stampa ha visto la quantità di giornalisti presenti.
Sfera Ebbasta non solo per ragazzini
Il suo percorso è ormai noto, dalla periferia di Cinisello Balsamo (Ciny per i fan) fino al successo ("Cresciuto tra quei palazzi lì, ora sto in Centro su macchina nera", come canta in "Uber"), l'impressione per alcuni – sicuramente i fan delle rockstar – che il pubblico sia solo di ragazzini, ma la convinzione, data anche da alcuni dati, che il pubblico del genere e del cantante siano anche più grandi: "Sul fatto che la trap sia musica per ragazzini, sono uscite varie statistiche che dicono che l'ascoltatore medio ha più di 18 anni, ma se guardo alle statistiche dei social la maggior parte dei fan va dai 18 ai 24 anni, quindi non è solo per ragazzini. Vedo tante persone adulte che si complimentano, che ascoltano la mia musica e dicono che spacca, poi i ragazzini sono quelli che si fanno più vedere sui social, ma fanno parte di un grosso gruppo".
L'album della conferma
Meno periferia in "Rockstar" anche perché, come spiega lui stesso, il tempo passa, e le cose cambiano, ma non manca mai il riferimento al proprio passato e, come avveniva in "Tran Tran", il sottolineare sempre come sia l'esempio di uno che ce l'ha fatta, alla faccia di chi lo critica. "Rockstar" è, insomma, l'album che dovrà confermare quanto di buono, almeno a livello numerico, si è visto nel 2017, quando il genere è esploso, anche grazie ai nuovi conteggi FIMI che per lo scorso anno ha considerato anche gli streaming gratuiti (dal 2018 conteranno solo quelli a pagamento).
Le collaborazioni internazionali
Per l'occasione Sfera ha deciso di pubblicare l'album in doppia versione, italiana e internazionale (in streaming disponibile solo per gli abbonati), con un po' di feat importanti, come quello Quavo dei Migos, Miami Yacine, Tinie Tempah e Rich The Kid tra gli altri: "L'idea era quella di farla arrivare ovunque, potenzialmente può arrivare ovunque perché i pezzi sono all'altezza, così come i featuring" spiega Sfera prima di spiegare che "Il grosso successo non è per tutti, ma non solamente per un fattore di canzoni o del talento che hai, devi saperlo gestire il pubblico per non farti atterrare, se non sei pronto finisci per terra."