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Riondino: “Il nostro Primo Maggio è a Taranto”

L’attore tarantino è il volto e il simbolo del controConcertone, al quale parteciperanno Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, The Niro, Elio Germano, Il Teatro Degli Orrori, Daniele Sepe e l’Officina Zoé. Perché è Taranto, l’unico luogo dove ha ancora senso parlare di lavoro.
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"Il Concerto del Primo Maggio? No, grazie. E' a Taranto che bisogna parlare di lavoro". Ha le idee molto chiare, Michele Riondino, 33enne attore che a Taranto è cresciuto ed è nato. Il "giovane" Montalabano ha deciso di sfidare la manifestazione organizzata dai sindacati, con un controConcertone al Parco Archeologico delle Mura Greche, dalle 10 alle 24, insieme alle associazioni del territorio, ai comitati che stanno cercando di salvare Taranto dal disastro e dalla devastazione dell'Ilva. E sono tantissimi gli artisti che, anche in queste ore, stanno aderendo alla proposta di Michele: Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, The Niro, gli storici Officina Zoé, Daniele Sepe, Andrea Rivera, Elio Germano, Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori.

Taranto è l'unico luogo dove ha ancora un senso parlare di lavoro. E' una città cavia, pattumiera, sacrificata a una logica industriale assurda, al ricatto occupazionale. O mangi o respiri, o lavori o respiri. Taranto è l'unico luogo dove i diritti mancano e dove, a livello pratico e simbolico, non si è fatto assolutamente nulla. Nulla ha fatto la politica, nulla ha fatto l'informazione, quando non è stata comprata. E nulla hanno fatto i sindacati. Anzi è peggio, perché il sindacato è complice, connivente con l'azienda, anch'esso schiavo del ricatto occupazionale. E quindi tace.

Polemiche nei confronti dell'evento di Piazza San Giovanni, Michele Riondino riferisce che non è stato né contattato, né cercato, non c'è stata nessuna proposta di collaborazione. Per l'attore, le colpe del sindacato sul caso Ilva, sono tutte politiche.

E' un Sanremo di sinistra, ci ha abituato a una sola cosa, al totonomi, a chi presenterà e a chi no. Ma di cosa parleranno, si sa? Quali saranno le tematiche, è noto? Da noi sarà chiarissimo. Di Ilva certo, ma non solo: di Mezzogiorno, ovunque il territorio sia stato violentato in nome di qualsivoglia logica industriale.

Quest'anno, la vera scelta antagonista, dunque, è il controConcertone di Taranto. L'unico posto dove ha ancora un senso, parlare di lavoro.

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