Ricordate le Las Ketchup? Che fine hanno fatto le autrici di Aserejé
Erano ormai passati i primi giorni di settembre e, come al termine di ogni estate, il Festivalbar diventava l'epicentro dell'attenzione musicale in Italia, un giro attorno al recinto che riassume e analizza le uscite dei primi otto mesi. Anche nel 2002 è così, con i led arancioni ad accompagnare l'entrata sul palco dei 77 ospiti che si contenderanno i quattro titoli finali. Tra i The Calling con Wherever you will go, i Red Hot Chili Peppers con By the way, Shakira con Whenever, whenever e Avril Lavigne con Complicated, una formazione spagnola sembra prendere il sopravvento sul pubblico italiano: una manciata di applausi iniziali lasciano poi il campo a un movimento coordinato di mani e fianchi nel ritornello. Sì, stiamo parlando delle Las Ketchup e della loro stella nel deserto: Aserejé.
Il gruppo spagnolo, composto inizialmente dalle tre sorelle Muñoz, Lola, Pilar e Lucìa, a cui poi si aggiungerà anche Rocio in seguito, hanno da poco pubblicato il loro primo album. Si tratta di Hijias del Tomate, legato al soprannome paterno del chitarrista di Flamenco Juan Munoz, e il singolo apripista del progetto non è altro che un episodio, divenuto celebre nell'esperienza collettiva italiana, Aserejé. Infatti, sul palco del Festivalbar 2002, la canzone diventa centrale, anche grazie alla coreografia inserita nel ritornello dal gruppo: un tentativo così azzeccato che risponderebbe ai criteri di selezione dei creator di TikTok in tempi moderni.
Ed è ciò che accaduto nel 2002, con il tempestivo successo del brano che proietta il gruppo non solo in Italia, ma anche nel mercato anglofono con il titolo The Ketchup Song: 600mila copie vendute solo nel Regno Unito, a cui si aggiunge un disco di diamante in Francia con oltre un milione di vendite del singolo. In Italia, complice anche la compilation del Festivalbar, vengono vendute 100mila copie, con la FIMI che certificherà il brano sei volte disco di platino. L'epopea al Festivalbar si chiude con un ottimo risultato: se il titolo della kermesse si lega a Ligabue e alla sua Tutti vogliono viaggiare in prima, le Las Ketchup possono vantarsi di essere la migliore rivelazione straniera. Il ritornello del brano, come raccontato dalle stesse autrici, riprende schematicamente Rapper's Delight dei Sugarhill Gang, dal punto di vista di chi lo traduce solo foneticamente, senza conoscere la lingua inglese. Asereje infatti, sostituirebbe la formula I said hip ripresa nel brano del 1979.
Il rapporto con la penisola non terminerà nel breve termine, anzi: il gruppo partecipa al Festival di Sanremo del 2004 con Danny Losito. Insieme porteranno sul palco il brano Single, che con fortuna avversa, si qualificherà al terzultimo posto. Verrà seguito solo da Pacifico con Solo un sogno, che vede come autore Luciano De Crescenzo e in ultima posizione Piotta, che partecipa alla kermesse con Ladro di te. Ritorneranno in Italia anche nel 2010 e nel 2023, partecipando al varietà di Rai 1 I migliori anni condotto da Carlo Conti, ma anche durante il gioco televisivo Furore 20 years nel 2017.
Nel 2006 avviene l'ultimo episodio discografico delle Las Ketchup, un tentativo che avrebbe dovuto definire il mercato spagnolo nel 2006. Si tratta di Un blodymary, progetto in cui le giovani cantanti scommettono pienamente, convincendo anche l'emittente televisiva spagnola TVE a far partecipare la titletrack del progetto all'Eurovision Song Contest, edizione 2006. Nella kermesse che vide la vittoria del gruppo heavy metal finlandese Lordi con Hard Rock Hallelujah, il gruppo si classificò solo 21 su 24 brani partecipanti. Ad oggi, la band continua a girare in tour, prettamente in Spagna ma anche con qualche episodio in festival europei, come testimoniano sulla loro pagina Instagram: senza alcuna nuova uscita discografica, le Las Ketchup affidano ancora ad Aserejé il fulcro dei loro live. Nel frattempo, l'ultimo esperimento musicale ha radici italiane e si tratta di un jingle commerciale per un noto marchio alimentare, orchestrato con Valeria Rossi.