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Renato Zero si rimette in gioco: “Metto il pop da parte per esplorare la musica sinfonica”

Renato Zero ha presentato il suo nuovo doppio album “Zerovskij… solo per amore”, con cui accantona per un attimo il pop per affrontare la musica sinfonica.
A cura di Redazione Music
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La cover di "ZEROVSKIJ... solo per amore”
La cover di "ZEROVSKIJ… solo per amore”

Camaleontico è senza dubbi uno degli aggettivi che è possibile utilizzare per Renato Zero, stando a una carriera mutevole, che da qualche anno fa a meno della major per avere più indipendenza e maggiore libertà di sperimentare, facendo forza su un nome che, ormai, è un brand a se stante. E questa libertà gli permetterà, domani, 12 maggio, di uscire con un album di musica sinfonica, "Zerovskij… solo per amore" che ridisegna ancora i confini della propria opera, mettendo da parte, almeno per il momento, il suo mondo di riferimento, quello pop: "Un universo nuovo per me, ma frequentato da grandi compositori del passato. È il momento di vedere di che pasta sono fatto e questo è il mio piccolo contributo a un mondo che non deve rimanere solo in catalogo, ma continuare a vivere. Ancora di più in un momento in cui il pop si avvita su stesso: le grandi arie di Bacharach e di Sinatra hanno ormai lasciato il posto a vocalizzi scorretti che non meritano il podio" ha spiegato in un'intervista all'Ansa.

Non è corretto, però, parlare della morte del pop, quanto, piuttosto, di voglia di spaziare un po', dare una nuova veste alla propria musica "affinché non rimanga solo nella memoria", anche se non è sua intenzione mettersi a confronto con i grandi maestri del genere pur non nascondendo che: "Sarò felice se Ennio Morricone vorrà farmi i suoi complimenti. Il mio è anche un invito ai colleghi a riscoprire l'inclinazione italiana alla melodia, di cui Andrea Bocelli è l'ultimo esempio".

Una passione che ha radici lontane, continua il cantante romano che in passato è stato più volte accompagnato dall'Orchestra, benché ci tenga a sottolineare che sono state esperienze che non hanno avuto niente a che vedere con questo nuovo progetto: "Zerovskij è un episodio assolutamente a sé. Se prima l'orchestra aveva un ruolo complementare, qui libretto e opera vanno di pari passo. Ed è la prima volta che svolgo un impianto in maniera così completa e complicata", per un doppio cd che affronta alcuni dei temi cardine della vita, in una sorta di concept album che spazia tra Morte, Tempo, Amore, Odio, Vita: "È l'urgenza massima di questi anni. E non solo a livello musicale. Tutto è immobile, lasciato all'usura, al deterioramento culturale e architettonico. Mentre in realtà il mondo ci sta dicendo che non vuole staticità, ma movimento. Da una parte i terremoti, che hanno una frequenza preoccupante, dall'altra il movimento dei migranti, dovrebbero aiutarci a modificare il nostro assetto statico. E dovremmo anche capire che le contaminazioni non possono che arricchire il nostro patrimonio culturale".

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