Red Bull 64 Bars Live è stato l’evento musicale dell’anno: ora capiamo cosa può lasciare a Scampia
Red Bull 64 Bars live, lo scorso 8 ottobre, è stato l'evento musicale dell'anno, raccontato in una delle location più suggestive che il panorama italiano potesse offrire: Piazza Ciro Esposito a Scampia, Napoli. Con il palco che offriva una visione trasversale agli abitanti delle Vele, l'evento ha voluto raccontare la ripresa di determinati spazi, di centri d'aggregazione che negli anni hanno fornito uno squarcio del rap italiano. I riferimenti ai Co'sang durante tutta la manifestazione inquadravano il messaggio, la scelta di concludere l'evento con "Pe' Secondiglian" di Geolier, gran maestro della serata, ha segnato la cifra artistica dell'evento. Un ritrovo di stelle in una piazza che ha accolto 8mila paganti, e a impressionare, oltre la musica e la piramide di emozioni costruite ad hoc dall'organizzazione, l'enorme presenza di famiglie, la trasmissione della passione di padre in figlio. Il tutto raccontato in un'immagine, un bambino di otto anni con in mano un cartello: "Fabri Fibra sei il mio eroe".
Dall'altra parte è innegabile porre anche delle questioni su quanto di ciò che è accaduto lo scorso 8 ottobre possa avere un effetto radicale nella vita di giovani artisti che hanno il desiderio di affacciarsi su palchi nazionali. Eventi come questo, infatti, hanno come risultato anche quello di instillare pillole di coraggio in ragazzi del luogo, che un giorno vorrebbero chiudere il cerchio, magari salendo da protagonisti con intorno oltre 8mila persone. È stato il sogno di giovani come Plug, Neves, J Lord, Vettosi e infine Geolier, che hanno calcato il palco, potendo mostrare la propria musica a un pubblico di cui magari, fino a qualche anno prima, avrebbero potuto fare parte. In tanti si sono chiesti se un evento del genere potrà avere qualche ricaduta anche più a lungo termine sul territorio: questa potrebbe essere l’occasione, infatti, attraverso la visibilità dell’evento organizzato da Red Bull, di poter donare spazi – uno studio musicale, per esempio -, al quartiere, anche con l'aiuto del Comune di Napoli, per esempio, che dovrebbe e potrebbe sfruttare occasioni del genere. Un’alternativa, un’opportunità ai più giovani che vogliono entrare in contatto con il mondo della musica.
Gli ospiti a sorpresa sul palco del Red Bull 64 Bars live
Ma alla fine, qual è stato il risultato della collaborazione Red Bull con "Napoli, Città della musica"?. Non si può che fare i complimenti per l'organizzazione di un evento che ha visto coinvolto un roster di artisti del calibro di Ernia, Madame, Fabri Fibra, Guè, Marracash e Geolier, senza dimenticare alla console una leggenda come TY1: ma sul palco non sono mancati ospiti esterni, da Maurizio Carucci, Ex-Otago, che, dopo una scivolata sul palco, ha cantato "Stelle" con Fabri Fibra, a Rose Villain per "Chico" di Gué e il figlio di Napoli, Tropico, che ha sostituito Colapesce e Dimartino nel ritornello di "Propaganda". Perché? Lui è l'autore del pezzo e anche una delle voci più importanti del pop e urban italiano.
Le ore prima del concerto e i giovani talenti
Ma prima di arrivare alle ore 21, puntuali, con l'entrata di Ernia con "Lewandoski IX", c'è stato un pomeriggio suggestivo, accompagnato da Michele "Wad" Caporosso, intervenuto sul palco dopo la set-list di HellHeaven, collettivo musicale napoletano, e dopo la coppia di giovani cantanti del luogo Plug e Neves, due artisti che stanno creando la propria fetta di pubblico sul web e che hanno potuto celebrare in grande stile i risultati ottenuti davanti al pubblico di Piazza Ciro Esposito. Il deejay-set di Caporosso ha offerto anche ottimi spunti sulle preferenze del pubblico, in piena estasi emotiva quando in successione sono arrivati i brani di Paky, il ragazzo del quartiere Monterosa, Geolier, ma soprattutto "Int' o rione" dei Co'sang. Un tributo che ha unito giovani e meno, un richiamo a chi ha costruito questa scuola napoletana e l'ha trascinata in Italia e in Europa: "Rispettiva ammirazione" con Akhenaton vi ricorda qualcosa? Poi è il momento di J Lord e Vettosi: quel palco non è ancora il loro, ma c'è bisogno di loro nell'immediato futuro del rap italiano. Le immagini e l'attitudine del primo e il timbro vocale del secondo, sono due elementi troppo evidenti anche per il pubblico incuriosito non campano.
Il racconto del 64 Bars Live a Scampia
Poi la stasi: 20 minuti prima delle 21, in cui l'attesa per il grande evento è stata l'unica energia a impadronirsi del palco, lasciato senza musica. Si può notare in alto la presenza di TY1, che dalla sua piattaforma sopraelevata, aggiusta le ultime cose prima delle due ore di concerto, che potrebbero diventare l'highlights 2022 del rap italiano.
Ernia
Scattano le 21 e la voce in sottofondo, alla destra del palco, è quella di Ernia. Il cantante milanese si esibisce con "Lewandoski IX" prima di salire sul palco: seguono "Vivo", "Lewandoski XIII" e "Superclassico". È innegabile che l'aspetto popolare di "Superclassico" abbia portato quell'esibizione a essere il momento clou della sua serata, ma l'attitudine e la pulizia vocale di Ernia sul palco fa capire perché è uno dei migliori della scena. Sulla t-shirt nera che indossa per salire sul palco c'è scritto "Novembre": siamo vicini all'annuncio del nuovo album?
Madame
Da Ernia a Madame, che nel suo set di brani aggiunge il suo secondo freestyle per Red Bull 64 bars, per poi dare esibirsi con "L'eccezione" e "Voce". La canzone con cui ha conquistato il pubblico al Festival di Sanremo è un tripudio per il pubblico, sia tra i più giovani che anche per chi ha accompagnato i più piccoli al concerto. L'aspetto popolare del rap italiano raggiunge la sua quintessenza quando riesce a porre in una cornice tutti i codici musicali cari alla penisola, e "Voce" è proprio uno di questi brani. Si continua con l'esibizione a cappella del primo freestyle per Red Bull 64 bars a cappella, ma soprattutto la sua "canzone preferita" scritta da sé stessa: "Marea". La reazione "a onda" del pubblico fa capire quanto Madame sia ormai una delle artiste più riconosciute in Italia, in ogni singolo episodio musicale che concede.
Fabri Fibra
È l'ora della storia, e tutto parte da una cabina telefonica. La presentazione di Fabri Fibra, descritto come "La storia del rap" da TY1 è leggendaria, con Fibra che racconta di quanto questa sera rappresenti un lungo processo per il rap italiano e per lui. È il momento dell'esibizione e con le Vele di Scampia colorate in un suggestivo rosso-blu, Fibra recita il suo freestyle per Red Bull 64 bars, prima di esibirsi con un pezzo di storia contemporanea: "Dalla A alla Zeta", proveniente da "Turbe giovanili", il suo primo album solista. Il richiamo al passato, la tentazione si fa sentire e infatti appare come magia "Stavo pensando a te", seguito dalla coppia di hit della scorsa estate, contenute in "Caos": "Propaganda" cantata insieme al suo autore Tropico, ma soprattutto "Stelle" con Maurizio Carucci.
Guè
Si entra nella dimensione onirica dell'evento. Dopo Fabri Fibra, a salire sul palco è Gué: il rapper milanese è accolto, alla pari di Marracash e Geolier, con un trionfo di urla e applausi. Ciò che hanno costruito negli ultimi 20 anni Gué e Marracash sarà oggetto di studio nel futuro del rap italiano e Red Bull ha deciso di omaggiarli anche nella fase finale dell'evento, ma questo lo vedremo dopo. Dopo il primo freestyle per Red Bull 64 bars, "Squalo" squarcia le voci del pubblico, che nel ritornello fanno sentire la propria voce. Si ritorna a casa Red Bull per il primo freestyle pubblicato anche nell'album "Red Bull 64 Bars, The Album", per poi andare veloce al cuore del pubblico con "Chico". A salire sul palco non è l'originario dell'Area Nord di Napoli Luché, bensì Rose Villain. La cantante lascia tutti senza fiato con il ritornello del brano, aprendo ancora una volta la curiosità su un suo possibile progetto personale, anticipato nelle scorse settimane da "Rari".
Marracash
E poi c'è lui: King Marracash. Solo qualche giorno prima aveva distrutto il Palapartenope di Napoli con due esibizioni incredibili da due ore, chiamando sul palco ospiti come Meg per il ritornello di "Niente canzoni d'amore" e Luché per la strofa in "Sport". È in una forma strabiliante, e anche se la base dell'audio gli dà fastidio in cuffia, si esibisce con un mini-set che lascia atterrito il pubblico. Le "64 bars di vittoria" sono l'adrenalina da regalare al pubblico, prima di salire sul palco ed esibirsi con il cavallo di battaglia di "Persona", ovvero "Crudelia". Il brano, ormai vissuto dal pubblico per oltre tre anni, riesce sistematicamente a rapire le persone, lasciandole lì, tra la voglia di urlare il testo del brano e un'intima riflessione sulla tossicità delle storie d'amore. È il momento di saltare con "Sport" e l'outro "Body Parts", prima delle "64 Bars di Paura". Standing ovation per Marracash, il più pulito vocalmente degli artisti che si sono succeduti sul palco, ma è arrivato il momento.
Geolier
Il padrone di casa arriva con i suoi amici in moto, una scena che ripercorre la narrazione social di Geolier, soprattutto su Instagram. Un'immagine che potrebbe richiamare quella di Meek Mill negli Stati Uniti, ma siamo a Piazza Ciro Esposito a Scampia, a pochi metri da Secondigliano che ha dato i natali a Emanuele Palumbo, il suo vero nome. Il suo 64 bars, prodotto da Luché e cantato lontano dal palco, crea un momento di smarrimento nel pubblico, ma è con "Capo" che si riprende la corona della serata, con il pubblico che potrebbe benissimo fargli le doppie su qualsiasi strofa. La figura di Geolier in Campania ha raggiunto i massimi storici negli ultimi mesi, un'icona che non ha bisogno di presentazioni, come quando chiude il suo set con "Narcos" e "Top Boy", ma siamo lontani dalla fine. Dj Ty1 si prende il suo personalissimo spazio di gloria mentre il palco è vuoto, suonando in consolle due singoli del suo ultimo producer album: "Djungle" proveniente da "Benvenuti nella giungla" della Dogogang e la hit da oltre 20 milioni di stream "Fantasmi" con Geolier e Marracash.
Set finale del live, tra Love e Pe' Secondiglian
Siamo al set finale: è arrivato il momento di dare la giusta chiusura a un evento che sarà ricordato per anni a Scampia. Per ciò che hanno significato i quartieri, anche quelli lontani migliaia di chilometri, "Love" di Marracash e Gué non poteva che essere l'esibizione tra le più amate dal pubblico napoletano. Il brano, che comincia anche con una frase di "Int' o rione" dei Co'sang, precisamente di Ntò, riesce a dare quella sfumatura, quel legame, da unire il pubblico di tutta Italia. Si corre subito a "Persona" e alla collaborazione tra Marracash e Madame in "Madame (L'anima)", con l'artista veneta che dopo aver cantato con l'autore di "Noi, loro e gli altri", porta sul palco "Il mio amico" con Fabri Fibra. Interconnessioni che rendono l'ultima mezz'ora dell'evento incredibile, a tal punto da scatenare una circolazione furiosa delle persone, in cerca del posto perfetto per potersi godere lo spettacolo pienamente.
Dopo di loro è il momento di Ernia che prima canta "Non me ne frega un cazzo" con Fibra per poi portare Geolier sul palco ed esibirsi con "Creatur". L'energia, la voce di Geolier, in quel momento diventa un punto attrattivo irresistibile, con il pubblico che chiede, che evoca le sue hit più famose. E le ultime due sono proprio per loro. "Blitz" di Gué con Geolier, tra i brani più apprezzati di "Gvesvs", scatena l'ilarità del pubblico, con tutti gli artisti che commentano la possibilità di un blitz della polizia all'evento nel momento in cui si ritrovano sul palco per i "finti" saluti finali al pubblico. Passano quattro minuti e le persone stanno già cercando la via d'uscita migliore per raggiungere i mezzi di trasporto, quando dalle casse si sente risuonare una hit che da queste parti hanno reso Geolier una figura iconica: "Pe' Secondiglian". La folla appena uscita rientra di corsa nella piazza per godersi i ritornelli del brano di Geolier e Nicola Siciliano: un saluto diverso non avrebbe potuto avere un sapore migliore per il Red Bull 64 Bars a Piazza Ciro Esposito, Scampia, Napoli.