Quell’omaggio di Michael Stipe a David Bowie che aumenta la nostra nostalgia
Quando le telecamere del ‘Tonight Show' di Jimmy Fallon virano dal conduttore a Michael Stipe, il cuore salta un battito. E non per la lunga barba che da tempo contraddistingue l'ex cantante dei R.E.M.. L'applauso si ferma un istante dopo che parte il pianoforte, ed è a quel punto che l'attenzione è catalizzata da Stipe e dalla sua voce, inconfondibile, che evita alcune delle cose che abbiamo imparato ad amare in lui, forse per la canzone, forse per l'autore, forse perché oggi è giusto che sia così, che possiamo restare ammirati da un'esecuzione così.
Michael Stipe è andato da Jimmy Fallon per rendere omaggio a David Bowie, in un antipasto dei concerti in suo omaggio che si terranno alla Carnegie Hall e alla Radio City Music Hall di New York e vedranno impegnati artisti come Patti Smith, i Pixies, Cat Power, i Flaming Lips e molti altri, oltre allo stesso Stipe. Ma ‘The man who sold the world' è una canzone che va un po' più in là, perché è diventata ancora più un classico nell'interpretazione che ne diede Kurt Cobain nell'ormai famoso Unplugged in New York di Mtv. Un doppio omaggio, che vede su una stessa linea tre degli artisti più importanti di quest'ultimo secolo musicale.
Il momento è ancora più importante perché Michael Stipe non si esibiva in pubblico dal 2011, anno in cui la band decise di fermarsi, dopo 30 anni di carriera e successi. Un arrangiamento solo col piano, che per qualcuno evoca ‘sia il minimalismo classico che il tocco impressionistico di Claude Debussy' e che viene ricamato dalla voce di Stipe, il quale in breve tempo diventa uno degli argomenti più discussi in rete.
Per molti anni, anzi, molte generazioni la band di Athens è stato un caposaldo della propria vita: ‘Murmur', ‘Reckoning', ‘Out of Time', ‘Automatic for the people', ‘New Adventures In Hi-Fi' sono solo alcuni degli album che hanno permesso ai Rem di diventare una delle band più importante della storia del rock e del pop mondiale e se da un lato la scelta di sciogliersi abbia intristito molti fan, dall'altra è pienamente coerente col percorso di Stipe che nonostante qualche basso ha sempre tenuto un alto profilo musicale, scegliendo di fermarsi un attimo prima di diventare la brutta copia di se stessa. E non importa se il cantante tornerà mai a cantare, importa, però, che possa regalare ancora emozioni come questa.