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Covid 19

Quando si potrà tornare a vedere un concerto live? C’è chi dice luglio e chi autunno 2021

Quando potranno ripartire i concerti? La domanda è una di quelle a cui, al momento, è più difficile rispondere. In Italia Tiziano Ferro ha posto la domanda al Governo, chiedendo di tutelare chi lavora nel settore, ma le ipotesi cambiano a seconda di chi parla. C’è chi, come Macron, spera in luglio e chi, invece, parla di autunno 2021.
A cura di Francesco Raiola
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Pubblico a Glastonbury (Ian Gavan/Getty Images)
Pubblico a Glastonbury (Ian Gavan/Getty Images)
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Quando potranno ripartire i concerti? La domanda è una di quelle a cui, al momento, è più difficile rispondere. Ieri scrivevamo del paradosso che aveva messo in essere la richiesta di Tiziano Ferro al Governo, di dare chiarimenti per quanto riguarda i live: si possono fare? Non si possono fare? Quando si potranno rifare? Un paradosso perché ovviamente, nessuno sa quando sarà possibile tornare a una vita quanto più vicina a quella che abbiamo vissuto fino a qualche settimana fa. Da un giorno all'altro, l'industria dei live, cuore del business musicale mondiale, è passato da un circuito di milioni di euro a zero.

Nonostante i biglietti per i prossimi concerti siano ancora in vendita, è evidente che il 3 maggio – giorno fino a cui è stato prorogato il lockdown – è una data che non darà risposte al settore. Eppure in questo momento sono tanti i lavoratori che in teoria sono ancora al lavoro per alcuni grandi eventi estivi, quelli che non sono stati ancora cancellati. Lavoratori che non hanno accesso, per dire, agli aiuti statali, a cui si aggiunge anche anche il problema biglietti: finché non saranno cancellati i concerti, infatti, sarà ancora possibile acquistarli. C'è chi li acquista ancora? Evidentemente. Tiziano Ferro ha chiesto al Governo di dare qualche indicazione scritta, così, per dire, si potranno evitare penali, e attivare anche una serie di misure per difendere un settore che in molti considerano tra gli ultimi che potranno ripartire.

Ovviamente cominciano a emergere anche delle possibilità. Il Presidente francese Emmanuel Macron, infatti, durante un discorso al Paese, ha dato indicazioni riguardo alle varie fasi con cui il Paese tornerà a riaprire tutto e cercare una vita comune più "normale". Macron, riferendosi ai grandi avvenimenti ha addirittura azzardato che "i grandi festival e gli eventi con un pubblico numeroso non potranno tenersi almeno fino a metà luglio". Sì, Macron ha parlato di metà luglio, a patto che i dati sui contagi continuino a decrescere come hanno fatto in queste settimane. È la prima volta che si sente una data certa così vicina. Per adesso, infatti, in tanti hanno spostato i tour anche di un anno, ma c'è pure chi spera di tornare alla normalità già nell'autunno del 2020.

Ma potrebbero anche non essere abbastanza. Qualche giorno fa il New York Times Magazine ha pubblicato un articolo intitolato "Far ripartire l'America significa che la gente morirà. Quindi, quando potremmo farlo?". È un panel che vedeva vari interventi di economisti, virologi, esperti del settore. Uno di coloro chiamati a intervenire è stato Zeke Emanuel, vice Rettore per le iniziative globali e direttore dell'Healthcare Transformation Institute dell'Università della Pennsylvania, esperto di Sanità, quindi, che ha parlato della ripresa dell'economia: "Bisogna farlo a fasi, e dovrà partire con maggiore distanza fisica sui luoghi di lavoro che permetterà alle persone che sono meno a rischio di tornare a lavorare (…). Per quanto riguarda incontri con un numero di persone più ampio, invece, come conferenze, concerti, eventi sportivi, quando dicono che riorganizzeranno tutto per ottobre 2020, non ho idea di come pensano sia una cosa plausibile. Penso che queste saranno le ultime cose a riprendere, realisticamente stiamo parlando dell'autunno 2020, al più presto". Insomma, per adesso sono solo ipotesi, che confermano il paradosso, ma sarebbe bene dare almeno delle date credibili di stop alle attività dei live, qualcuno potrebbe assumersi la responsabilità di spiegare che affollare centinaia o migliaia di persone non sarà possibile fino a una certa data, ed eventualmente prorogarla. Mettendolo nero su bianco, così da permettere a migliaia di persone di riorganizzare le proprie vite.

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