PNL, Lacrim, Sch: la fascinazione dei rapper francesi per le Vele di Scampia e Gomorra
Le vele di Scampia al centro di un immaginario urban, riappropriato di un significato collaborativo tra Italia e Francia, in cui il porto unisce città come Napoli e Marsiglia, che si ritrovano molto più vicine dei 1094 chilometri che le dividono. L'ultimo appuntamento se lo son dati solo poche settimane fa, quando Lacrim, tra i principali artisti francesi, ha collaborato con la new wave milanese composta dalla coppia Sacky e Baby Gang nel singolo "Gennaro e Ciro". Non sorprende l'accostamento televisivo che ha rapito l'immaginario visivo delle Vele di Scampia, affidato alla pluripremiata serie "Gomorra", di cui il brano farà parte della colonna sonora dell'ultima stagione. Né che i tre abbiano utilizzato il ricco e dettagliato spazio delle Vele di Scampia per registrare il video ufficiale del brano. Lacrim non è il primo rapper francese a servirsi dell'iconica visione per raccontare le similitudini tra due mondi simili, come la periferia parigina, o quella marsigliese, da cui proviene anche l'idea architettonica del complesso abitativo. Assieme a lui, negli ultimi cinque anni sono arrivati Sch, i PNL e anche Makaba. Una complessa struttura di immagini che rievoca il fallimento sociale della città nei confronti dei suoi cittadini e il senso di comunità abitativa del luogo. Un salto nel buio per chi, come l'architetto Franz Di Salvo, aveva speso 13 anni della sua vita per la costruzione di un complesso abitativo affidato alla nuova maniera di pensare la residenza sociale.
Dallo scorso 20 febbraio 2020, con l'inizio dell'opera di demolizione della Vela verde, il progetto "Restart" della città metropolitana di Napoli ha avuto la sua partenza, un'opera destinata ad abbattere tre delle quattro vele presenti nel territorio di Scampia, con la rimodulazione della Vela azzurra. Un processo che dopo 45 anni ritratta il visionario progetto di Franz di Salvo, architetto che in 13 anni realizzò la struttura ispirandosi ai princìpi delle unités d’habitation di Le Corbusier e alle strutture a cavalletto proposte da Kenzo Tange. Una scelta che anche nella musica potrebbe ridefinire i contorni dell'immaginario visivo proposto da Napoli, soprattutto nella scena urban. Non è insolito trovare infatti, soprattutto dopo l'ascesa della serie tv "Gomorra", sempre di più un richiamo visivo da parte della scena hip hop francese alle Vele di Scampia, in cui alcuni rapper hanno addirittura girato un video. Una scelta che potrebbe sembrare isolata, che racconta, invece, la similarità di immagini e metafore che possono ritrovarsi tra la periferia est di Napoli e quella nord parigina, ma anche e soprattutto con il contesto abitativo marsigliese. Due nodi che non riescono a sciogliersi, e non solo per la tradizione portuale, ma anche per un connubio che riporta alla mente temi come il senso di comunità e integrazione.
Proprio in questo spettro di significati possiamo osservare come artisti come i PNL, SCH, Lacrim e Makaba hanno ridisegnato alcuni brani ed esperienze, ponendole sul manichino delle vele di Scampia, che ha perfettamente vestito l'abito da sera, o la tuta del Napoli come in "Gennaro e Ciro". Tra i primi possiamo vedere i PNL, che con "Le monde ou rien", primo singolo pubblicato del famoso "Le monde chico" nel 2015, riscrivono il concetto di successo, alterandolo con un pensiero polarizzante: o il mondo o niente, che potrebbe essere riscritto come la conquista di tutto o la morte. I tetti, le scale interne dei palazzi, il passaggio delle bustine, un campo di calcio in terreno a cui viene associato il lusso dell'abbigliamento: il concetto di rivincita sociale è ricostruito nelle barre dei PNL ma anche nelle immagini che Scampia propone. Il popolare gruppo francese non può che aver ispirato negli anni anche la scena urban napoletana, basti osservare il complesso delle Scimmie, composto da Vale Lambo e Lele Blade, che negli scorsi anni hanno giocato molto con le sonorità cloud rap francesi: simbolo di ciò è "El Dorado", uno tra i migliori progetti hip hop degli ultimi 10 anni.
Ma le vele, insieme all'immaginario di "Gomorra", ritornano qualche anno dopo nell'omonimo brano di SCH. Forse la più creativa composizione di immagini legate alle Vele di Scampia in una produzione estera, e non solo per la qualità delle immagini, infinitamente più profonde rispetto al video dei PNL. SCH rappresenta ancora di più l'immaginario di "Gomorra", anzi quasi sembra un lavoro autoriale per la serie il suo brano, che però sconfina anche in immagini del porto marsigliese. Il video racconta di due realtà sovrapponibili con le dovute differenze, ma che con il disagio architettonico, contrapposto alla forza della natura circostante, racconta quanto il disagio abitativo sia anche frutto della condizione sociale in cui viene proposta questa realtà. Il porto, ma soprattutto l'architettura scarna e ingombrante delle Vele di Scampia, fanno da sfondo alla voce di SCH, che racconta di quanto le emozioni siano un contrasto alla vita "d'onore", di quanto la fugacità della stessa vita sia il lasciapassare per i bisogni impellenti dell'uomo che non ha futuro. La sua posizione, le sue liriche non hanno bisogno di una giustificazione, ma di una complessa contestualizzazione, come il panorama che lo circonda: la musica urban è ancora oggi un diario della comunità, più che un tribunale della strada.
Ci avviciniamo agli ultimi mesi, con Lacrim che ha appena annunciato il suo nuovo progetto dal titolo italico: "Persona non grata". I riferimenti all'Italia non finiscono qui, perché nel frattempo partecipa al singolo che vede come protagonisti due artisti come Sacky e Baby Gang, la new wave milanese, in un luogo che gli appartiene di meno rispetto al collega francese: le Vele di Scampia. Infatti "Gennaro e Ciro", di chiara ispirazione gomorriana, di cui farà anche parte nella colonna sonora, è l'ennesimo tentativo di trasportare l'immaginario francese nella periferia est napoletana, riproducendo gli stessi scatti e inquadrature della serie di Stefano Sollima. Rispetto al passato, in cui il contesto urbano era visto tra le strade e gli ampi spazi all'interno del complesso abitativo, Lacrim sceglie di entrare all'interno delle abitazioni, o almeno di alcune abitazioni, luogo dove nella serie vengono prese le "decisioni". L'alternanza tra la strada e l'ambiente privato è forse la più interessante scelta estetica del video, soprattutto con un abbigliamento che passa dall'iconica tuta a tinte verdi e bianche del Napoli, capo che potrebbe ridefinire il brand della squadra partenopea, al bianco immacolato degli abiti di Lacrim, seduto a una tavola imbandita di rosso. Una scelta che invece non era stata fatta per "L'immortale", il brano pubblicato da Lacrim solo un mese prima, in cui il rapper francese si immedesimava nella figura del personaggio di Ciro di Marzio. Non da meno la cifra stilistica del video, con le Vele di Scampia sorvolate dall'alto dai droni e l'interno delle abitazioni utilizzate come sito per la distribuzione delle "mesate". Molto più amatoriale, anche dovuto alla possibilità di spesa e visibilità dell'artista, è il video di "Napoli" di Makaba, il rapper francese che nel 2016 ha deciso di omaggiare lo spirito di "Gomorra", in uno dei brani più ascoltati della sua intera discografia.
E se le influenze francesi in Italia possono aver destato interesse in artisti come Speranza e Le Scimmie, negli anni passati un solco è stato tracciato da uno dei più grandi collettivi della storia urban recente, legata a Napoli e cantore di una nuova generazione. Stiamo parlando dei Co'Sang, il collettivo hip hop formato da Luché e Ntò, che nei primi anni 2000 è riuscita a raccontare l'immaginario della periferia napoletana, non solo con i suoni dell'America che gli ronzava attorno, soprattutto attraverso il racconto dei quartieri. I Co'Sang sono riusciti anche a tracciare una connessione mediterranea con la Francia, di cui sono stati ospiti, soprattutto per la produzione di "Vita Bona", secondo e ultimo album del collettivo pubblicato nel 2009. La traccia per antonomasia, legata al mondo urban francese, non può che essere "Rispettiva Ammirazione" con Akhenaton. Il rapper francese nato a Marsiglia, ma di origini campane, è la collaborazione più affascinante del disco e non solo perché vengono descritti due mondi legati indissolubilmente al concetto di disagio cittadino e di rivincita sociale, ma anche perché come canta Ntò: "Arrivaim cà che nav', a' stessa spond' rò Mediterraneo. Scoll nfront, meditann a vij pa' ascì rò sotteraneo". Non da meno Luché che nella seconda strofa: "Appena scis a ribattezz NArsiglia, pcchè o' ver riconosc o ‘ver, e scarp meie a spurcizij arò cammin. E l'influenz song a differenz, n'hamm abbracciat l'Afric".