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Plug non si ferma, a 16 anni è il golden boy del rap italiano

Il più giovane artista della scuderia Columbia/Sony con “Bene” sta suonando forte sui palchi della scena urban, aprendo i concerti in Campania, tra gli altri, di Ernia e Rkomi.
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Continua il percorso di Plug, il giovanissimo rapper napoletano classe 2006, verso la scena musicale che conta. Lo avevamo già scoperto con Saint Tropez e Monet il nome di Andrea Buono (nomen omen) che dal gennaio di quest'anno è entrato a far parte della scuderia Columbia Records Italy/Sony Music Italy, segnando subito un record importante: è il più giovane artista della società discografica. "Bene", il suo nuovo singolo, il secondo pubblicato sotto la nuova etichetta, sta suonando forte in queste giornate estive. Sta suonando soprattutto in tutti i principali concerti della scena che stanno facendo tappa a Napoli, gli ultimi due in ordine di tempo: Ernia e Rkomi.

Plug è un altro tra gli artisti che sta riuscendo a esprimersi sotto l'ala protettiva di uno dei più attenti scopritori di talenti del rap game e della scena trap e urban, Enzo Chiummariello, il quale lo ha affidato ai migliori dei suoi producer. In ordine sparso: Geeno, Dj Uncino e Yung Snapp, quest'ultimo tra i più apprezzati al momento. Una miscela di circostanze, perché il talento – quando il talento c'è – ha sempre bisogno di essere protetto e all'occorrenza caldeggiato. Con "Bene", Plug si carica della responsabilità di fare un passo di lato rispetto a quanto ha fatto ascoltare adesso, con una produzione "upbeat" che ricorda anche nel flow il miglior Ensi, quello di "Era tutto un sogno". Plug sembra dirlo chiaro anche nel testo: "Voglio diventare tipo un cult" in un brano che comunque spinge chi ascolta a seguire sempre i propri sogni e non rinunciare al coraggio di scegliere.

Sedici anni, Plug: scrive, compone, sta studiando pianoforte, nel gioco ci sta e ci sta da artista vero. Si è ripulito da certi temi gangsta che appesantivano e stonavano, quindi si è lasciato andare e sembra aver trovato la strada giusta. Ma la strada, si sa, cambia sempre lungo il percorso. Dopo "Saint Tropez" e "Monet" sono arrivate "Sincero", "Senz'e me" e "Soli" che gli hanno dato una sterzata interessante. The world is yours, si direbbe finalmente, ma qui non c'è nessun finale tragico.

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