“Pino Daniele morto per gravi negligenze” secondo il medico legale dell’ex moglie
Pino Daniele è morto a causa di un un decadimento della funzione cardiaca il 4 gennaio 2015, seconda quanto stabilito dall'autopsia stilata dai medici legali Vittorio Fineschi, Giorgio Bolino e Giuseppe Ambrosio depositate nel luglio successivo al decesso al procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e al pm Marcello Monteleone. Un decadimento della funzione cardiaca che avrebbe provocato un edema che avrebbe causato la morte del cantante, già sofferente di cuore. Qualche giorno dopo una perizia aveva confermato che non vi era certezza che il ricovero in una struttura più vicina alla casa in cui il cantante si sentì male avrebbe potuto salvargli la vita, spiegando come il cantante fosse cosciente della scelta di andare nella Capitale.
L'infarto e il trasporto a Roma
A tre anni di distanza, nel giorno in cui cade il terzo anniversario della sua morte, Luisa Regimenti, presidente nazionale dell'Associazione Medicina Legale Contemporanea e consulente della ex moglie del cantante napoletano Fabiola Sciabbarrasi ha dichiarato, in un'intervista all'AdnKronos che forse l'indagine non è stata portata a compimento fino in fondo e parla di negligenze che avrebbero causato la morte di Daniele, facendo riferimento alla scelta di accompagnarlo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dove doveva esserci il dottor Gaspardone, che seguiva il cantante, invece che cercare il ricovero all'Ospedale di Grosseto: "Io sono al servizio della verità – rimarca – ma ho la sensazione che nessuno abbia voluto e voglia andare a fondo sulla morte di Pino Daniele. Su un omicidio colposo, però, non si può dire la parola fine senza averlo evidenziato e senza essere consapevoli che ci sono state gravi negligenze che hanno causato la morte di Pino. Se tali negligenze – osserva – sono state compiute nella più completa buona fede o in una situazione di emergenza che non ha dato modo di riflettere, questo non sta a me valutarlo" ha spiegato la dottoressa.
Scoprire tutti gli aspetti relativi alla morte
La Regimenti ha anche spiegato che non vi era alcuna volontà da parte della famiglia che l'ha assunta di sottolineare alcuna ipotesi di reato, ma solo di farle assistere all'autopsia eseguita per conto del PM, in un ruolo che era quello di consulente. Il medico ha anche spiegato che nonostante adesso "questo omicidio colposo ha assunto i connotati di una guerra fra due donne bisognerebbe allontanare questo scenario" dal momento che la Sciabbarrasi è in posizione di attesa "ma è senza dubbio inspiegabile che un'ambulanza viene chiamata, arriva davanti alla porta della villa di Pino che nel frattempo viene trasportato in macchina a due ore di stanza e muore durante il tragitto. Resta da capire chi ha preso questa decisione – scandisce la presidente – perché questa decisione ha causato la morte di Pino" ha continuato la Regimenti sottolineando come neanche la figlia Sara – che ieri ha ammesso di aver passato un periodo difficile a seguito della tragedia – abbia mai chiesto di riaprire il caso "ma sono certa che sia interessata a conoscere tutti gli aspetti relativi alla morte del padre".