Pino Daniele alla Fnac: “Con La grande madre riparto dalla mia terra”
Si è definito un “vecchio orchestrale” e si considera il testimone di una generazione, la sua, “che un po’ si è rassegnata e un po’ fa fatica ad adattare la propria cultura e i propri valori ad un mondo che cambia troppo velocemente”. Per i suoi conterranei, invece, Pino Daniele è più semplicemente un idolo assoluto, il più autentico cantore di Napoli e della napoletanità. Centinaia di fan partenopei, ieri pomeriggio, hanno invaso (pacificamente) la Fnac di via Luca Giordano per il firma-copie del suo ultimo album, “La grande madre”, appuntamento preceduto da un’intervista curata dal critico musicale de Il Mattino, Federico Vacalebre. Cori da stadio (“Pino, Pino”) e qualche giovanissima in lacrime hanno accompagnato l’ingresso in sala del bluesman protagonista, il 31 Marzo e il 1 Aprile, di due attesissimi concerti al Palapartenope (ad applaudirlo in prima fila c'è stato anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris).
“Gli ingredienti principali di un buon prodotto musicale sono la serietà, l’impegno e l’umiltà. Io non sono un intrattenitore. Io mi occupo di musica: scrivo, suono e canto. Sono voluto ripartire dalla mia terra – quella da cui, 33 anni fa, è iniziato tutto – e dal mio modo di essere. Per il resto, ognuno interpreterà a modo suo questo disco”: così Pino Daniele ha presentato “La grande madre”, album all’insegna del melorock e della sperimentazione prodotto dalla sua etichetta indipendente, la Blue Drag, distribuito da Indipendente/Mente ed arricchito da un booklet di ben 80 pagine con foto, biografia dell’artista e gli spartiti di tutti i brani (Melodramma, Niente è come prima, Due scarpe, La grande madre, Wonderful tonight, Piedi nudi, The lady of my heart, Il primo giorno di primavera, Searching for the water of life, Coffee time, O Frà, I still love you). I proventi derivanti dalle vendite e dai download di “Searching for the water of life” sosterranno la onlus Save the Children: “Ci sono aspetti della vita che vanno oltre la musica e oltre il lavoro – ha evidenziato l’artista. Vale sempre la pena impegnarsi per cambiare la vita dei bambini, fosse anche uno solo”.
Il tour de “La grande madre” lo porterà in giro per il mondo fino alla fine dell’estate: tre concerti in Svizzera a maggio, due negli Stati Uniti (New York e Boston) a giugno e poi i festival europei. “Per me è sempre come essere a casa. Io sono napoletano anche quando canto in inglese e poi i napoletani li trovo ovunque, anche a Cuba – ha commentato scherzando -, e la loro presenza non passa mai inosservata. Il calore non mi manca mai”.