Piero Pelù accusa la Universal di “tafazzismo”: “Non segue i nostri talenti”
Si è svolta oggi la conferenza stampa di The Voice, il talent di Rai Due che quest'anno vede tra i giudici oltre ai già rodati Piero Pelù, Noemi e J-Ax il nuovo ingresso di Francesco e Roby facchinetti che hanno preso il posto di Raffaella Carrà, che ha deciso di puntare su un programma tutto suo, "Forte, forte, forte" che, però, non ha ottenuto gli ascolti previsti. Si è parlato di questa nuova stagione, ovviamente, ma a mettere un po' di pepe all'ordinarietà della conferenza ci ha pensato Piero Pelù, il quale ha attaccato la Universal, major che investe nei vincitori del talent, ma non abbastanza, secondo il leader dei Litfiba.
L'accusa di non seguire i talenti
Noto per essere uno che non ha molti peli sulla lingua, Pelù ha tacciato di "tafazzismo" l'etichetta che non seguirebbe a dovere i talent scovati dalla trasmissione. È un “tafazzismo criminale della casa discografica, che non segue i talenti usciti da The Voice” ha detto il cantante che parla in base a quello che ha visto lo scorso anno. Se è vero che la Universal ha molto puntato su Suor Cristina, cucendole addosso un vestito internazionale, anche grazie all'enorme viralità che aveva avuto in tutto il mondo, non avrebbe seguito per bene gli altri. Pelù, infatti, fa riferimento in particolare a Giacomo Voli, secondo classificato, per cui ha scritto il brano "Rimedio": "La casa discografica non si è neanche degnata di chiamarlo. Spero che quest’anno cambi, che rispetti i valori di questo programma, oppure si faccia da parte, perché esistono etichette indipendenti. Questo è un vero programma musicale, con dei valori: c’è una band che spacca, si lavora sugli arrangiamenti".
Ci va giù molto duro Pelù, che nei prossimi giorni sarà impegnato in un tour della sua band che porterà in giro per l'Italia la "Tetralogia degli elementi" ovvero i dischi che la band dedicò, durante gli anni ‘90, ai 4 elementi della natura (fuoco con “El Diablo”, nel 1990, terra con “Terremoto” nel 1993, aria con “Spirito” nel 1994 e acqua con “Mondi Sommersi” nel 1997). Il cantante, infatti, che punta molto sull'idea di talent ha sottolineato che se il comportamento continuerà a restare quello "non avrà più senso dire che la discografia è in crisi perché il Paese è in crisi – ha aggiunto Pelù – la discografia e in crisi perché si vuole fare, ma non dando a questi ragazzi neanche una possibilità".
Le reazioni degli altri giudici
Alla provocazione del cantante hanno risposto anche gli altri, con J-Ax che da par suo si è detto soddisfatto di quello che hanno fatto i suoi, con Suor Cristina in promozione, due di loro in tour con lui e Iovine che "ha detto di aver fatto il doppio delle date quest’estate", mentre Noemi ha sottolineato come il ruolo dei coach si fermi a un certo punto, poi tocca a loro e il direttore di rete, Angelo Teodoli, a gettare acqua sul fuoco e ricordare che alla fine The Voice non è che un programma tv "altra cosa è la carriera dei ragazzi".