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Per la musica gli italiani spendono più del resto d’Europa

Trainato dallo streaming il mercato discografico italiano segna un segno più per il quarto trimestre consecutivo: in questi primi nove mesi, infatti, l’industria cresce del 5%. Gli italiani, intanto, sono i più spendaccioni d’Europa con una spesa media di 24 euro, ben sopra la media europea.
A cura di Francesco Raiola
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In occasione del Medimex, il Salone dell'innovazione musicale che si sta tenendo a Bari , la FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana di Confindustria) ha diramato i dati , forniti da Deloitte, del terzo quarto del mercato discografico. Se da una parte colpisce sempre il segno +, quando si parla di questo settore, dall'altra, invece, non sorprende come tutto il mercato sia trainato dal settore digitale e per la precisione dallo streaming. I dati di questi primi nove mesi, che vedono una crescita del 5%, confermano quella che è la tendenza che va avanti da un anno e che se non ha ancora donato all'industria un sistema economico fisso e duraturo, sta comunque dando un po' di respiro al comparto. Il segmento digitale, dice la FIMI, rappresenta il 45% dei ricavi complessivi delle case discografiche, benché il totale dei download cali drasticamente del 20%, più del 5% del mercato fisico. Ma con un incremento di un ulteriore 89% di tutto il comparto streaming, il saldo totale è positivo.

I servizi in abbonamento quali, ad esempio TIMmusic, Spotify, Google Play, Deezer sono saliti del 109%, mentre quelli che fanno affidamento sulla pubblicità, come YouTube e Vevo vedono un incremento del 78%. La crescita delle piattaforme streaming è stata tale che la stessa Fimi ha dovuto rivedere il conteggio delle vendite degli anni, che oggi si basano anche sul numero di streaming degli album. Il vinile conferma la tendenza positiva che riscontra in tutto il mondo, con un aumento del 66%, ma nonostante questo resta una nicchia rispetto al mercato totale. Insomma la nostalgia segna un bel "+", ma non incide molto sul mercato totale.

Questo è il quarto trimestre consecutivo che vede il segno positivo e si aggiunge al segno positivo della musica live italiana, soprattutto dei piccoli concerti, che hanno trainato il settore dal vivo. Secondo il Samsung Techonomic Index, poi, gli italiani spenderebbero, in media, più dei loro colleghi europei per la musica, con una spesa media di 24 euro contro i 18 del resto d'Europa.

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