Per Gloria Gaynor niente concerto a Rimini: manca il cachet
Da spettacolo di punta dell'estate a caso nazionale: si è trasformato in un dramma artistico l'atteso concerto che Gloria Gaynor avrebbe dovuto tenere sabato 16 a Rimini, nell'ambito dell'evento ‘The best disco in town' organizzato da Succi & partners con il patrocinio del Comune. Il concerto dell'artista americana avrebbe dovuto essere la ciliegina sulla torta della rassegna, ma con la cantante già in camerino e lo spettacolo ormai partito, l'agente – a causa di problemi organizzativi – ha deciso di non farla esibire, lasciando a bocca asciutta il pubblico allibito. In 5000 erano arrivati in Romagna – pagando il biglietto da 23 a 70 euro – per godersi l'esibizione della Gaynor, con molti di loro che erano arrivati anche da altre regioni d'Italia. L'annuncio della cancellazione dell'esibizione è arrivato alle 23.45, scatenando l'ira dei fan che, stando alle cronache, hanno preso d'assalto il palco al grido di "buffoni" e "restituiteci i nostri soldi", al punto che c'è stato bisogno dell'arrivo delle Forze dell'Ordine per placare gli animi e disperdere la gente.
Il problema, ça va sans dire, è economico. Stando all'organizzatore, infatti, un grosso sponsor si sarebbe ritirato all'ultimo momento, facendo mancare una porzione importante del cachet previsto per l'artista (oltre a coperture per il service). Interrogato dai Carabinieri, ieri mattina, avrebbe spiegato che lui avrebbe voluto comunque andare avanti, ma non è stato possibile: "Un amico – ha spiegato ai carabinieri – si era offerto di prendere in carico i ‘debiti' e pagare la parte residua del compenso per la signora Gaynor e per il service che ha fornito il gruppo elettrogeno per il palco. Ma dall'assegno mancavano alcune migliaia di euro per l'artista e l'agente, quando già la Gaynor era nel camerino, ha deciso di non farla esibire". Tante le parti lese da questa improvvisa cancellazione, dall'ufficio stampa al Comune, i quali potrebbero rivalersi proprio sull'organizzazione. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, infatti, sta valutando il da farsi, visto l'enorme danno d'immagine per la città: "È accaduto un fatto oggettivamente grave che danneggia chi ha pagato il biglietto e la città. Sconcerta ancora di più se si pensa che l'organizzatore, una società privata locale, con i suoi concerti ed eventi, da Ennio Morricone a Nicola Piovani tra Rimini e Santarcangelo, e prima ancora Roberto Benigni negli Stati Uniti, aveva dimostrato di saper organizzare eventi di grande rilievo e qualità" e il Comune, in una note, tiene a precisare che ha dato il Péatrocinio gratuito per l'evento, ma questa cosa "non implica alcun ruolo o responsabilità organizzativa, ma riguarda esclusivamente la mera valutazione sulla qualità e il valore dei contenuti proposti".
La serata, ad ogni modo, era cominciata con alcuni brani suonati dall'Ensemble Symphony Orchestra, benché i maxischermi ai lati del palco, che avrebbero dovuto passare immagini legati alla dance anni 70, erano rimasti spenti. Nessuno, però, evidentemente ci aveva fatto caso e l'arrivo sul palco del gruppo soul The Trammps, che si era esibito in una cover di "I Will Survive", la hit della Gaynor, e di un loro pezzo di punta aveva contribuito a far pensare che la serata si sarebbe svolta normalmente. Ma la Gaynor, su quel palco, non c'è mai salita. Con un tweeet, poi, l'artista ha voluto spiegare ai fan quello che era successo: "Fan di Rimini, era tutto pronto per lo spettacolo, ma abbiamo rinunciato appena saputo che l'organizzazione non avrebbe potuto pagare la produzione, la crew e il luogo del concerto. Torneremo. #wewillsurvive"