Pelù su aggressioni squadriste fuori al liceo Michelangelo: “Era il mio liceo. Serve educazione civica”
Piero Pelù ha commentato su Instagram l'aggressione squadrista di qualche giorno fa nei confronti di alcuni ragazzi di un collettivo di sinistra, fuori al liceo Michelangelo di Firenze. Nella foto, pubblicata come post, c'è il fermo immagine di un ragazzo a terra che cerca di divincolarsi mentre un altro, in piedi, lo prende a calci. "Davanti al liceo Michelangelo di Firenze – scrive il frontman dei Litfiba come commento all'immagine – una squadra di giovani neofascisti hanno afferito e picchiato selvaggiamente i ragazzi del Collettivo di sinistra. Ma tranquilli, in Italia non esiste il rischio del ritorno al fascismo e tra i ragazzi non c'è il mito della violenza. Avanti così verso lo sfascio".
L'artista ha poi spiegato in un'intervista rilasciata a La Repubblica che il Michelangelo è stato il suo liceo. "Una scuola progressista – ha raccontato – con professori molto aperti, frequentata da studenti di sinistra ma anche da estremisti di destra. La tradizione è rimasta quella, un liceo aperto a tutti i pensieri”. Ha detto, inoltre, di aspettare una fermissima condanna e polso duro da parte del governo, perché "al di là di quello che può essere la ricerca della verità e quindi della giustizia", è necessario che lo Stato intervenga e si occupi del disagio giovanile.
Secondo Pelù è molto diffuso l'uso della violenza tra i giovani liceali e post liceali. "Vuol dire che ci sono troppe cose che non funzionano e che c’è una deriva culturale", ha spiegato il cantante. La soluzione, secondo l'artista, è cercare di arginare i fenomeni attraverso la cultura. "È l'unico modo per salvare questa generazione", ha detto. "Altrimenti – ha proseguito – ci sarà un continuo battersi finché non si arriverà a spararsi e a sprangarsi come negli anni Settanta. Per non dire delle troppe armi che girano, e non solo armi bianche”.
Allora, il primo passo per risolvere i problemi riguardanti l'uso della violenza messo in atto dalle nuove generazioni potrebbe essere, secondo Pelù, la diffusione di idee positive, iniziando dalla musica che, in gran parte dei casi, veicola messaggi d'amore. "Bisognerebbe reagire contro il mito della violenza che sta dilagando, più che scandalizzarsi per i rave", spiega. Sostiene che sia necessario reinvestire tempo e risorse nell'educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado, più volte a settimana.
Sarebbero necessari cosi di educazione sessuale ed educazione sulle dipendenze: "Per le droghe ma anche per il tabacco, la caffeina, l’alcol. E per la dipendenza da Internet, nuova e anche questa gravissima e sempre più diffusa. Su questo – conclude – dovrebbe agire un governo maturo e moderno. A meno di non volersi ritrovare a fronteggiare a breve le faide e le rappresaglie e a dover aggiornare il conto dei morti”.
L'argomento ha toccato anche Rosa Chemical che, a poche ore dalla diffusione del filmato in cui venivano riprese le vessazioni nei confronti degli studenti, aveva pubblicato una storia su Instagram in cui chiedeva alle associazioni che avevano presentato l'esposto alla procura di Sanremo per atti osceni in luogo pubblico contro lui e Fedez, per la performance portata sul palco di Sanremo 2023 durante l'ultima serata del festival, di impegnarsi allo stesso modo anche in questa circostanza.