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Paura per Joni Mitchell ricoverata in terapia intensiva ma “è sveglia e in buono spirito”

Joni Mitchell è stata ricoverata in terapia intensiva in un ospedale di Los Angeles. Non sono note le cause del ricovero, anche se la cantante soffre da tempo della sindrome di Morgellons. Sui social il suo staff fa sapere che l’autrice di Big Yellow Taxi è sveglia.
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Con due annunci sul proprio sito e sul suo account Twitter la cantante canadese Joni Mitchell ha annunciato di essere stata trasportata in ospedale ed essere stata ricoverata in terapia intensiva. Non sono molti i dettagli, ma il suo staff ha comunicato ai fan che saranno date maggiori informazioni nel corso delle prossime ore. Quello che è certo è che la cantante, una delle protagoniste della musica americana, "è sveglia e in buono spirito", come comunicato. La Mitchell è stata trasportata in ospedale martedì pomeriggio, quando ha perso coscienza nel suo appartamento di Los Angeles, riprendendo conoscenza mentre la stavano trasportando in ambulanza in Ospedale. Il primo messaggio dello staff è stato che "Joni è stata ricoverata. Stiamo aspettando maggiori informazioni sulle sue condizioni e posteremo qua (su Twitter, ndr) appena ne avremo" per poi specificare che "ulteriori aggiornamenti saranno dati appena la sentiremo". Sul suo sito ufficiale si invitano i fan ad "accendere una candela e cantare una canzone. Mandiamole tutti un in bocca al lupo".

Già in passato la cantante ha avuto problemi di salute, come ha dichiarato in un'intervista a Billboard qualche mese fa. A dicembre, infatti, la cantante ha rivelato alla rivista americana che a causa della sindrome di Morgellons, una patologia che provoca fastidiosi sintomi cutanei, le è impossibile viaggiare e talvolta cantare e esibirsi live: "Non posso volare senza conseguenze – disse – e non posso volare fuori dal Canada. Sono malata a causa dei metalli pesanti e dei virus presenti nell'aria. Il mio sistema immunitario è messo a dura prova".

La cantante americana è stata una delle protagoniste dell'era di Woodstock, lo storico raduno che vide salire sullo stesso palco gente come Jimi Hendrix, Joe Cocker, The Who, Santana, Joan Baez, Janis Joplin e The Jefferson Airplane tra gli altri. Autrice di album storici come "Clouds", "Ladies of the Canyon" e "Blue", nel 1970 scrisse quella che probabilmente è il suo successo maggiore, ovvero "Big Yellow Taxi" di cui i Counting Crows hanno fatto una fortunata cover (la più famosa), che divenne colonna sonora del film "Due settimane per innamorarsi". La Mitchell è stata inclusa nel 1997 nella Rock and Roll Hall of Fame, anche grazie all'influenza che ha avuto nel mondo della musica e ai milioni di dischi venduti.

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