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Paul McCartney: un meccanico mette fine alla leggenda sulla sua morte nel ’66

E’ il titolare dell’officina che riparò la sua auto dopo il presunto incidente stradale fatale per l’ex Beatle a porre fine alla “Paul Is Dead”.
A cura di Biagio Chiariello
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La leggenda della morte di Paul McCartney è iniziata a circolare nel 1969: il bassista dei Beatles sarebbe morto in seguito ad un incidente stradale che coinvolse realmente il musicista il 9 novembre del 1966, e quindi quello che avrebbe suonato per i successivi quattro anni di attività della band di Liverpool sarebbe un sosia. Tale teoria sarebbe appoggiata da una serie di "indizi" che gli stessi Fab Four avrebbero nascosto nei loro album (in particolare Abbey Road del '69, nella foto).

Addirittura nel 2009 fu eseguita un'analisi biometriche da parte di due scienziati italiani sulle foto scattate prima e dopo il giorno del supposto incidente in cui McCartney avrebbe perso la vita, e sorprendentemente  l'analisi ha portato a stabilire che potrebbe trattarsi di un'altra persona.

Ma a dispetto di questo studio, oggi il magazine Gente, pubblica le dichiarazioni del titolare dell'officina che ha riparato l'auto di Paul, una Aston Martin DB5. "Quando ho smontato il muso dell'auto mi sono accorto che aveva subìto uno scontro: ma non così forte da provocare addirittura la morte di Paul McCartney" queste le parole dell'uomo, Walter Baroni, che di fatto metterebbe fine alla Paul Is Dead o PID.

"McCartney aveva comprato l'Aston Martin DB5, lo stesso modello di quella usata nei film di James Bond, nel 1964 per 3.800 sterline. Adesso la vettura, di proprietà di un collezionista italiano che vuole restare anonimo – aggiunge il meccanico – vale un milione di euro".

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