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Papa Wemba muore durante un concerto: il musicista congolese si accascia sul palco

Il cantante congolese Papa Wembe, uno dei nomi più rinomati della musica africana e world è morto dopo essere collassato durante un concerto in Coista d’Avorio.
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Papa Wemba (Getty Images)
Papa Wemba (Getty Images)

Il cantante congolese Papa Wemba è morto mentre si stava esibendo sul palco. Noto anche come ‘il Re della rumba congolese', uno dei musicisti di world music più noti è crollato mentre attorno a lui i ballerini continuavano a fare il proprio lavoro, ignari del cantante che si era accasciato alle loro spalle, attorniato subito da alcune persone che nulla hanno potuto. Il musicista 66enne è collassato a metà della sua performance nella Costa d'Avorio, a confermare la morte sia gli organizzatori del festival, che hanno esteso le proprie condoglianze alla sua famiglia e al mondo della cultura tutto, che il suo manager a France 24.

Dall'Africa a Peter Gabriel

Personaggio tanto amato nella musica quanto controverso per la legge, il cantante diventò un idolo della scena musicale locale grazie alla sua prima band Zaiko Langa Langa che formò nel 1969, diventando in breve tempo una delle colonne della world in Africa ed Europa, dove si trasferì in seguito al successo ottenuto. Un trasferimento che gli portò altri contatti e collaborazioni, come quelle con Peter Gabriel, riempendo, come riporta la BBC, stadi dagli Stati Uniti al Giappone.

Una scena del malore del cantante (Getty Images)
Una scena del malore del cantante (Getty Images)

Sapeurs e condanne oltre la musica

Il cantante, però, oltre alla carriera musicale aveva anche fondato i Sapeurs, ovvero un movimento congolese i cui membri spendevano ingenti somme in denaro per acquistare vestiti di marca, colorati e costosi, nonostante alcuni tra loro fossero molto poveri. Nel 2004 fu condannato, in Francia, per traffico di esseri umani dopo aver introdotto dozzine di persone dalla Repubblica Democratica del Congo in Francia, facendoli passare come membri della propria band che gli costarono una condanna di 30 mesi, di cui 26 furono sospesi. Nel 2012, poi, anche una corte belga lo accusò dello stesso illecito condannandolo a 22 mila euro e una sentenza (sospesa) a 15 mesi di carcere. Alcuni tra i suoi fan accusarono le autorità di averlo usato come esempio, ma che la pratica di introdurre congolesi usando i tour mondiali era comune tra le grandi star africane che volevano, così salvarli dalla guerra. in un'intervista all'Independent disse che era stato

tradito dalle autorità dopo aver invitato 15 ballerini e musicisti ad unirsi a lui durante il tour europeo che risultò non esserlo: ‘Naturalmente. Sapevo che il business del popolo Ngulu, proseguiva. Ogni congolese lo sa. Ma io non stavo trafficando un bel nulla. Non ho mai preso soldi per questa cosa'.

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